Una «folle donna cattolica» dinanzi alla prova della malattia
domenica 24 settembre 2023
Più di una volta ho avuto modo di segnalare sia l’abituale riservatezza con la quale Cristina Zenoni gestisce la sue pur molteplici imprese comunicative – il blog “Stile di vita di una folle donna cattolica” con le relative pagine social, i video e i podcast, la rivista “Donna cattolica”, l’annuale “Agenda per folli donne cattoliche” –, sia la sua capacità, in determinati momenti, di aprire in tale riservatezza uno squarcio. Il post “Non perdere tempo, ringrazia ogni attimo (quando dal male piovono grazie)”, pubblicato il 21 settembre (shorturl.at/wZ036), corrisponde a uno di questi momenti. Appena riverberato sulla pagina e sul profilo personale Facebook, sintetizzato su Instagram, racconta l’irrompere nella sua vita di una diagnosi di «tumore maligno al seno»: dal «sabato sera di fine luglio» in cui ha sentito «un leggero prurito al seno» alle «due certezze e tante incognite» di oggi in vista della necessaria mastectomia, già programmata. «Dal momento della diagnosi posso dire che ci sono state grazie come se piovesse», scrive l’autrice preparandosi a dare ragione del titolo del post. Ma subito chiarisce: «No, il cancro non è una grazia, non lo considero nulla di buono ma ciò non significa che non si riesca a trarre del buono da questa situazione. Se è arrivato a me vorrà dire che dovrò fare del mio meglio per sfruttare ciò che ho a disposizione». Le parole successive fotografano, in ordine sparso, le persone e i gesti, primo fra tutti la preghiera, ai quali Cristina Zenoni si è affidata per affrontare la «situazione». Saranno preziosa testimonianza per chiunque le leggerà, quale che sia la sua esperienza della prova (tutti ne abbiamo) e segnatamente di questa prova. Ma il passaggio più intenso è quello nel quale descrive il bivio che ci si trova davanti quando si vive sulla propria pelle qualcosa che potrebbe toglierci la vita e si guardano i propri cari. O «ti piangi addosso, ti chiudi e cerchi di distaccarti per non farli soffrire se dovessi venire a mancare (il demonio con me ha sempre puntato su questo), oppure vivi nel vero senso della parola, togli ogni limite e barriera alle emozioni, dici ancora più spesso quanto ami tuo marito e i tuoi figli, glielo dimostri togliendo quei paletti che avevi messo per paura di mostrarti a pieno». E «ringrazi per ogni attimo che vivi». © riproduzione riservata
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