Un prete lascia il ministero: perché tanto interesse digitale
venerdì 16 aprile 2021
Non c'è paragone fra la tanta popolarità di cui la storia di don Riccardo Ceccobelli ha goduto nei giorni scorsi sui media italiani, compreso ovviamente l'ambiente digitale, e la poca popolarità che essa ha incontrato nell'infosfera ecclesiale, limitatasi in qualche caso a riprendere le «precisazioni a viso aperto» ( bit.ly/3snjpfk ) rilasciate dall'ufficio Comunicazioni sociali della diocesi di appartenenza, Orvieto-Todi, il 14 aprile, in risposta a quell'onda di popolarità. La storia, come narrata due giorni prima sullo stesso sito diocesano ( bit.ly/3tmgwN7 ), è quella di un presbitero di 42 anni che, seguendo la corretta procedura canonica, ha deciso di lasciare il ministero a motivo del sentimento che prova per una giovane donna. A dare la misura di tale popolarità cito due post sul profilo Facebook del giornalista televisivo Salvo Sottile ( bit.ly/2OVwpLM ), che, a distanza di qualche giorno l'uno dall'altro, per aver accennato alla storia e condiviso due dei tanti articoli che l'hanno riportata hanno riscosso complessivamente oltre diecimila like e quasi tremila empatici commenti: sono stati tra i post più graditi, questa settimana, dai fan di Sottile. Eppure, da un certo punto di vista – quello della Chiesa, intesa non solo come istituzione ma in quanto popolo di Dio – si fa fatica a riconoscere dove stia la notizia. Sono cose che in genere succedono senza clamore mediatico, a meno che non ci sia di mezzo qualche comportamento fuori dalle norme: e ripeto che non è il caso di questo prete. Par di capire – scorrendo i titoli di articoli e post – che ad attrarre l'attenzione sia stato il fatto che don Ceccobelli, sia domenica scorsa, in chiesa (accanto al suo vescovo e dopo che questi aveva informato i fedeli), sia nelle interviste del giorno dopo, abbia raccontato la sua vicenda con qualche tono da love-story. Rendendola, probabilmente suo malgrado, perfetta per quel mix di informazione e intrattenimento che viene chiamato l'infotainment.
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