Un “Art rider” fra i tesori d'Italia
martedì 22 settembre 2020
Scherzando, ma nemmeno più di tanto, si può dire che Andrea Angelucci è un archeologo e un divulgatore a metà strada tra Indiana Jones e Alberto Angela. Il cappello a tese larghe e lo zaino ci rimandano inevitabilmente al personaggio cinematografico inventato da George Lucas. Quando poi si parla di divulgazione televisiva il pensiero non può che andare al maestro del genere nonché figlio d'arte. In realtà Angelucci ha un suo stile originale e con Art rider, il venerdì alle 21.25 su Rai 5 (disponibile anche su RaiPlay), la dimostra muovendosi sulle tracce di santi ed eremiti per capire cosa spinge un uomo a lasciare tutto, le sicurezze della società e le abitudine quotidiane per affrontare uno scomodo percorso di solitudine e ricerca interiore. Esemplare in questo senso la prima puntata con i luoghi dell'eremitaggio di San Benedetto, dalla grotta sul Monte Guadagnolo a Subiaco. Un viaggio nelle Valle dell'Aniene alla ricerca anche delle proprie radici. Angelucci, infatti, con l'immancabile taccuino pieno di appunti e di disegni a tempera, tende a personalizzare il racconto delle sue avventure. Del resto sono la realizzazione del sogno infantile amplificato da una curiosità che lo spinge a cercare quei tesori artistici nascosti nei posti più impensati o difficili da raggiungere. Anche per questo s'improvvisa scalatore o sommozzatore, a volte filmandosi da solo, senza l'operatore al seguito. È così che può arrampicarsi sulla rupe di San Cosimato come tuffarsi nelle acque del Golfo di Napoli che nascondono l'antica città di Baia, lasciando il natio Lazio per spostarsi nella Campania Felix, fiore all'occhiello degli antichi Romani, il luogo preferito per svagarsi e godere i piaceri della vita (oggetto della seconda delle sei puntate previste con la regia di Francesco Principini e i testi di Paolo Fazzini e Chiara Vannoni). Di fatto una parentesi per poi ripartire sulle orme di San Felice alla scoperta di Cimitile con il suo affascinante complesso basilicale. Seguire Angelucci in versione esploratore significa, nella maggior parte dei casi, andare alla scoperta di luoghi spesso sconosciuti e misteriosi della nostra Penisola, molti dei quali segnati non solo dall'arte, ma anche dalla fede.
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