Uffici diocesani: nuovi “valori” per il 2025
martedì 28 gennaio 2025
L’
Istituto Centrale per il Sostentamento del Clero riassume per i corrispondenti uffici diocesani (Comunicazione 1/2025) i nuovi valori da applicare alle remunerazioni e alle pensioni dei sacerdoti. Gli assegni mensili corrisposti dall’Istituto della previdenza sociale (compreso il Fondo Clero) sono stabiliti nei seguenti importi: 598,61 euro (valore definitivo) per l’anno 2024 e 616,67 euro per il 2025 (valore provvisorio da confermare o da rivalutare a fine anno). Non essendoci variazioni dagli adeguamenti annuali operati dall’Inps, i nuovi importi hanno tutti validità dal 1° gennaio 2025. Dal 1° gennaio è entrato in vigore anche il nuovo valore del “punto” (la base di calcolo delle remunerazioni dei sacerdoti) recentemente stabilito dalla CEI in 13,38 euro. L’Icsc provvede in automatico all’aggiornamento delle retribuzioni minime anche per i canonici e per i Vescovi diocesani, ausiliari ed equiparati. In particolare il contributo mensile (“dazione stabile”) dovuto dall’ultima diocesi al Vescovo emerito è stabilito in 442,00 euro. In vista delle dichiarazioni dei redditi del 2024 (730-2025), l’Icsc non richiederà la prenotazione dell’assistenza fiscale dell’Istituto ai sacerdoti che se ne sono avvalsi già lo scorso anno. Di questi, coloro che intendono utilizzare ancora il servizio dell’Icsc do-vranno consegnare al proprio ufficio diocesano i documenti fiscali (730, 8 per mille ecc.) entro il 2 maggio 2025. Invece chi utilizza per la prima volta l’assistenza Icsc deve richiederla col modulo 730-6 entro il 17 febbraio prossimo. Quanto all’Irpef dovuta sulle remunerazioni (che la legge 222/1985 assimila ai redditi da lavoro dipendente) viene ora confermata, in via strutturale, l’aliquota base del 23% sul reddito complessivo entro 28.000 euro. Tuttavia per evitare a fine anno conguagli fiscali onerosi, dovuti per lo più alle addizionali regionali e comunali, l’Icsc applica pru-dentemente le aliquote del 24,23% fino a 28.000 euro, del 36,23% sulla fascia di reddito fino a 50.000 euro, e del 44,23% per i redditi superiori. Spettano anche ai sacerdoti eventuali detrazioni fiscali per carichi familiari dietro espressa richiesta annuale. Sono considerati fiscalmente a carico (entro un reddito di 2.840,51 euro al lordo degli oneri deducibili), gli ascendenti conviventi, cioè i genitori, i nonni e (perché no?) i bisnonni. © riproduzione riservata
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