TV2000: brevi storie di stranieri d'Italia
sabato 30 aprile 2022
«Sono italiana, ma non ho la cittadinanza italiana», lamenta Rabia, 22 anni, mentre la vediamo attraversare Piazza del Duomo a Cremona dove vive, è cresciuta, ha frequentato le scuole e adesso lavora nell'azienda di autotrasporti del padre. «La cittadinanza – rivendica – a me spetta di diritto». La sua vita è qui, anche se è nata in Pakistan. In realtà nel Paese asiatico è venuta alla luce per caso, nel senso che i genitori di origine pakistana si erano già stabilizzati in Italia prima ancora che lei stesse per nascere, ma a causa dell'aggravarsi delle condizioni di salute della nonna materna, la madre di Rabia, nonostante la gravidanza, è tornata in patria per assistere la sua di madri. In quei giorni, con un po' d'anticipo sui nove mesi canonici, sono arrivate le doglie del parto e Rabia è nata in Pakistan, dove l'hanno registrata, anche se poi sarebbe rientrata in Italia dopo poche settimane. Quella di Rabia è una delle storie proposte dalla docuserie Il nostro Paese, in onda su Tv2000 il giovedì in seconda serata, che racconta, attraverso un viaggio nell'Italia di oggi, la vita di otto ragazze, parte integrante del nostro Paese, appunto, ma che la legge, ingiustamente, considera straniere. La serie, scritta e diretta da Matteo Parisini, prodotta da Ladoc con Isola Film e Tv2000, punta sulla semplicità, l'immediatezza e la brevità del racconto. In appena venti minuti presenta una di queste ragazze (da Insaf di origine tunisine che vive a Bologna, a Mariya nata in Bielorussia che vive a Napoli, ad Ana Laura nata in Brasile che vive a Gorizia), le fa vedere nel proprio ambiente di lavoro o di studio e soprattutto a colloquio con le amiche quando anche gli argomenti e soprattutto il linguaggio, a volte molto diretto, confermano che loro sono italiane a tutti gli effetti.
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