«Può andare ovunque nel tempo: nel passato, nel futuro... Di solito nell'arco della sua vita, ma non sempre…». Così, rivolta alla macchina da presa, Claire spiega la condizione genetica per cui il marito Henry viaggia nel tempo, senza che sia lui a deciderlo, con il problema che ogni volta si ritrova nudo, squattrinato e fuggitivo, costretto a rubare soldi e vestiti. All'inizio la nuova serie tv Un amore senza tempo (il lunedì su Sky Serie e in streaming su Now) sembra un reality con tanto di “confessionale”. In realtà è solo un espediente creato dallo sceneggiatore Steven Moffat e dal regista David Nutter per dare subito le coordinate all'interno delle quali si svilupperà una storia d'amore e di fantascienza. La serie, tratta dal romanzo di Audrey Niffenegger The time traveler's wife (La moglie dell'uomo che viaggiava nel tempo) già adattato per il cinema nel 2009 con la pellicola Un amore all'improvviso, racconta, in modo più diluito rispetto al film, il complicato amore tra Claire ed Henry messo alla prova dagli incontrollabili viaggi nel tempo che intrecciano le vite passate, presenti e future dei protagonisti stravolgendo il loro rapporto. A tenere su tensione e attenzione sono i tantissimi incontri tra i due, che avvengono a età diverse avanti e indietro nel tempo sapendo già quello che è successo, ma soprattutto quello che succederà senza poter intervenire in alcun modo per modificare gli avvenimenti, anche i più tragici. A volte c'è persino un eccesso di sovrapposizioni: ad esempio quando vediamo Henry vivere o comunque assistere allo stesso fatto a otto anni e contemporaneamente a 28, 36, 42… Ci sono anche situazioni che non aggiungono niente al racconto e che potevano essere evitate, anche perché la cosa che più funziona è la curiosità per come andrà a finire.