Scotti come D'Urso Mai in caduta libera
giovedì 26 aprile 2018
In casa Mediaset ci sono conduttori che vivono la televisione come fosse davvero una casa. Nei giorni scorsi abbiamo detto di Barbara D'Urso che ha aggiunto il Grande fratello a Pomeriggio Cinque e a Domenica live portando a sei su sette i giorni di permanenza in onda, tutti in diretta. Difficile fare meglio. Ma Gerry Scotti ci è riuscito, sia pure con l'ausilio delle registrazioni. Il conduttore simbolo di Mediaset sul versante maschile (la D'Urso e la De Filippi lo sono su quello femminile) da questa settimana va in onda su Canale 5 sette giorni su sette: dal lunedì al sabato con il preserale Caduta libera e la domenica con The wall, promosso alla prima serata per quattro puntate che al momento servono soprattutto per lanciare gli altri programmi della rete attraverso la partecipazione dei diretti interessati (D'Urso in testa). The wall, più di altri game show, dimostra come sia cambiato e stia cambiando il ruolo del concorrente, chiamato sempre più a interagire con il conduttore, a fargli da spalla. Non conta più la preparazione o l'intuito se non si è capaci di duettare con chi conduce il gioco. In questo senso è fortemente aumentato il lavoro di selezione. Senza dimenticare che il telequiz continua a funzionare anche per il più banale dei motivi: riuscire a casa a indovinare o rispondere. Questo vale per L'eredità, i Soliti ignoti o Caduta libera. Per quest'ultimo è sufficiente un po' di buona pratica con i cruciverba. La nuova edizione presenta qualche novità, ma tutto resta legato alla composizione delle parole con l'ausilio delle lettere già presenti nei riquadri dello schema. Un concorrente al centro sfida uno per volta altri dieci in cerchio. Sotto i piedi di chi perde nel confronto a due si apre una botola che dà il via alla “caduta libera”. Per questo può partecipare solo chi ha meno di 55 anni, che pesa meno di 100 chili e non ha problemi di cuore o alla schiena. Inizialmente Caduta libera, basato su un format israeliano, veniva registrato in Spagna nello stesso studio dell'omologo iberico. Ma poi, come per Barbara D'Urso a Cinecittà, anche per Gerry Scotti a Cologno Monzese sono stati costruiti due studi uno accanto all'altro. Un lusso che si può anche concedere a un conduttore che vanta 35 anni di onorata carriera con il Biscione e dal quale sostanzialmente dipende il successo o meno di quiz del genere.
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