Rosella, il miraggio dell'«Occidente»
domenica 24 gennaio 2021
Per raccontare la storia di Rosella servirebbe una pagina intera. Poco più di 30 anni, nata in Albania, scoprì di essere povera guardando la tv italiana. «Il miraggio dell'Occidente sconvolse la nostra vita», dice, e insieme al marito tentò la fortuna oltre Adriatico. Segregata perché senza documenti, maltrattata perché non rimaneva incinta, i primi mesi in una città del Nord furono terribili. Poi nacque Francesco, ma la felicità durò poco perché al bambino fu diagnosticata una grave disabilità. Rosella venne isolata, abbandonata tranne alcune visite del marito «che esercitava le prerogative di maschio padrone». Dopo due anni è nata Paola e lui disse che era una «donna inutile, incapace di dargli un figlio maschio sano». Fu tentata dal suicidio, ma sull'orlo dell'abisso si è rialzata e ha gridato: «Io non sono inutile». Si è rivolta al centro d'ascolto diocesano. Lì ha trovato comprensione, affetto, aiuto. «Mi hanno ridato dignità e voglia di lottare». Rosella ha accumulato debiti e ha bisogno di una spinta per ripartire: la si può aiutare anche con un piccolo contributo sul ccp 15596208 intestato ad Avvenire, "La voce di chi non ha voce", piazza Carbonari 3, Milano. Assegni intestati ad Avvenire, "La voce di chi non ha voce". Si può fare un versamento ad Avvenire Nei Spa - La Voce di chi non ha voce - Banco Bpm IBAN IT05Y0503401741000000012201.
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