Risorse europee a rischio
sabato 29 gennaio 2005
Le risorse dell'Unione europea destinate alle imprese agricole sembrano nuovamente in pericolo. Intanto, però, l'agricoltura guadagna consensi, soprattutto fra i giovani. Mentre, dal punto di vista economico, il suo ruolo continua ad essere importante, specialmente nei confronti dei consumatori. Si tratta di notizie apparentemente contraddittorie, che, però, la dicono lunga sul travaglio di un settore che deve contare ancora molto nell'economia generale ma che stenta a trovare degli spazi consolidati. A puntare il dito contro i milioni di euro che dovrebbero risollevare le sorti dei campi d'Europa, è stato questa settimana Johan Vande Lanotte, vicepremier belga e ministro del bilancio e delle imprese pubbliche. Lanotte, secondo quando ripreso dal quotidiano ''De Morgen'', ha assicurato che il Belgio cerca alleati in Europa per tentare di risparmiare sulla spesa per l'agricoltura in Europa. «Non sono d'accordo - avrebbe detto Lanotte in un intervento a Bruxelles - con un'Unione europea dove il 50% del bilancio va all'agricoltura. Non posso accettare e non trovo argomenti per il fatto che l'agricoltura venga sistematicamente sovvenzionata mentre la Commissione Ue non vuole accettare di elargire sussidi per società e servizi pubblici come le ferrovie e le poste». Quella del Belgio non è una posizione molto influente, ma certamente rispecchia un pericolo costante vissuto dall'agricoltura europea: la rinazionalizzazione degli interventi e lo smantellamento della stessa costruzione politica edificata dagli anni '60 ad oggi. In questo periodo, poi, al centro del dibattito europeo c'è proprio la determinazione delle risorse finanziarie da accordare all'Unione per i bilanci dal 2007 al 2013. Una discussione che ha messo sul banco degli imputati - come sempre - proprio il sostegno dei mercati agricoli. Un intervento che, probabilmente, deve ancora essere snellito e razionalizzato, ma che non può essere annullato totalmente. La politica agricola europea sarebbe lasciata alle sole misure cosiddette agroambientali. Insomma, i campi europei devono ancora una volta pagare oggi - e con gli interessi - ciò che hanno avuto nel passato. Intanto, l'agricoltura desta sempre maggiore interesse. E non solo perché ogni consumatore si deve scontrare ogni giorno con il balletto incontrollato dei prezzi. Il lavoro nelle imprese agricole, invece, è visto come sempre più professionale, alla ricerca degli antichi sapori e con una crescente offerta di qualità. Anche dai giovani. A testimoniarlo è la notevole crescita di iscrizioni nelle facoltà di Scienze Agrarie delineata dal rapporto 2005 dell'Eurispes. Una tendenza che sembra basarsi su tre concetti - ambiente, agricoltura e alimentazione - e che ha portato nell'anno accademico 2003-2004 quasi seimila matricole. Un dato importante che, tuttavia, non deve nascondere la reale situazione di crisi del comparto, stretto fra costi di produzione sempre più alti e margini sempre più bassi.
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