Rinasce da ottobre una vecchia convenzione tra Italia e Canada
martedì 5 settembre 2017
Un nuovo accordo in materia pensionistica tra l'Italia e il Canada entrerà in vigore il 1° ottobre 2017, in sostituzione di una precedente intesa del 1979 ancora vigente. In realtà, la nuova convenzione nasce da lontano essendo stata firmata nel 1995, ma a causa dei tempi biblici della nostra politica non ha mai avuto attuazione, tanto che nel 2003 si è ritenuto necessario aggiornala con un Protocollo aggiuntivo. Al complesso di queste disposizioni, Accordo e Protocollo, è stato dato un abito legislativo, la legge n. 95 del 2015, che ne ratifica l'applicazione a partire dal prossimo mese.
Le nuove norme favoriscono, in particolare, i nostri connazionali che rimpatriano in Italia e coloro che prima di giungere in Canada abbiano lavorato in altri Paesi di tradizionale emigrazione italiana. Diversamente da oggi, la rispettiva pensione potrà essere maturata anche con il cumulo (detta "totalizzazione multipla") dei contributi versati nei diversi Paesi di residenza. Inoltre, ai connazionali rimpatriati spetta sulla pensione italiana l'intera integrazione al minimo qualora, con il cumulo dei contributi versati in Italia e in Canada, non venga raggiunto il diritto al minimo italiano.
Riguardo ai lavoratori che vengono distaccati all'estero, la convenzione viene incontro alle esigenze della sempre maggiore mobilità delle imprese italiane e canadesi, con una particolare tutela per gli addetti alle piattaforme sul mare per la ricerca di idrocarburi e di minerali. E' stabilito che i distaccati sono soggetti alle regole previdenziali dello Stato di origine, purché il distacco non superi i 24 mesi, ma questo periodo è prolungabile oltre il limite con il consenso dell'Autorità locale. Alla nuova Convenzione sono interessati circa 131 mila italiani residenti in Canada e 2.100 canadesi in Italia. Gli interessati potranno chiedere il ricalcolo, alla luce delle nuove disposizioni, delle prestazioni italiane e canadesi già in riscossione, con la garanzia che il ricalcolo in ogni caso non potrà comportare una riduzione dell'importo già in pagamento.
Ciascuna amministrazione dei due Paesi si riserva di pagare le rispettive prestazioni nella propria valuta. Una specifica Convenzione con il Canada contro le doppie imposizioni fiscali prevede che le pensioni dei lavoratori dipendenti privati siano esenti dalle imposte fino a 12.000 dollari canadesi, pari a 8.186,21 euro (anno d'imposta 2016). Sugli importi eccedenti si applica l'Irpef più favorevole tra il 15% e quella che sarebbe dovuta al fisco italiano. Nel 2017 si applica una ritenuta provvisoria del 60-80% dell'Irpef annuale presumibile.
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