Rai: “Che Dio ci aiuti” sempre va lodato
venerdì 8 gennaio 2021
Grazie a uno sforzo notevole, vista l'emergenza sanitaria, la Lux Vide ha consegnato alla Rai le prime quattro puntate di Che Dio ci aiuti 6 in tempo utile per mandarle in onda da ieri sera su Rai 1. Per le altre si continua a lavorare sul set tra non poche difficoltà e nel ricordo di Sara Melodia, «regina della fiction italiana», responsabile di sviluppo di tutte le serie e i film della Lux, recentemente scomparsa a soli 46 anni. E a Che Dio ci aiuti 6 teneva molto, anche perché, insieme a Don Matteo, è sicuramente uno dei prodotti meglio riusciti della storia recente della tv italiana, grazie al doppio registro del dramma e della commedia e all'interpretazione di grandi attori come Elena Sofia Ricci, da una parte, e Terence Hill, dall'altra, a cui, in entrambi i casi, la tonaca sembra cucita addosso. Senza per questo trascurare l'apporto notevole dei vari comprimari e delle location. In Che Dio ci aiuti diventano, ad esempio, coprotagonisti gli angoli più suggestivi di Assisi sotto l'abile regia di Francesco Vicario. L'unico appunto che si può fare è sull'intreccio un po' eccessivo delle storie. Anche in questa tornata di Che Dio ci aiuti ognuno dei personaggi, al di là della convivenza in convento, ha qualcosa a che a fare con almeno altri due o tre: Azzurra con la piccola Penny, ma anche con Monica e Suor Costanza; Nico e Ginevra con Monica, ma anche con il nuovo arrivato Erasmo; Suor Angela, poi, ha a che fare con tutti. In ogni caso, se anche la vicenda monta un po' troppo, ci sono i momenti di sintesi. E come riferiva ieri Tiziana Lupi (su Avvenire) a proposito delle parole del produttore Luca Bernabei, in Che Dio ci aiuti ci sono sempre ironia e speranza. Ed è tanto, ma forse c'è anche qualcosa di più proprio in quei momenti definiti di sintesi, quelli in cui Suor Angela, un po' come il Don Camillo di Guareschi, dialoga con il Crocifisso. In questo caso il Cristo non risponde direttamente come quello della chiesa di Brescello. Lo fa indirettamente attraverso la coscienza di Suor Angela o con l'intervento saggio e liberatorio di Suor Costanza (brillantemente interpretata dall'ottantaquattrenne Valeria Fabrizi). In entrambi i casi le due suore scoprono sempre il modo di farsi prossimo agli altri.
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