Rai 3, TvTalk torna persino migliorato
martedì 26 maggio 2020
Anche chi analizza la strana tv dei tempi del Coronavirus finisce per farlo in modo strano. È il caso di TvTalk, che dopo una decina di puntate home edition (ovvero in diretta facebook da casa dei quattro conduttori) è tornato alla versione televisiva il sabato pomeriggio alle 15,00 su Rai 3, ma senza ospiti in studio, senza i giovani e chiassosi analisti, con una conduzione in presenza dimezzata e ridotto temporalmente a un’ora. Nonostante questo, il programma che da anni in televisione parla di televisione, è ripartito con ascolti notevoli per la rete e per la fascia oraria (1 milione e 100 mila telespettatori), confermando l’esistenza di un pubblico di fedelissimi che ha atteso di rivedere Massimo Bernardini e i conduttori a latere (Cinzia Bancone, Silvia Motta e Sebastiano Pucciarelli) sullo schermo televisivo dopo averli seguiti per settimane nella versione casalinga, molto poco formale, che ha però progressivamente acquistato dignità tanto da finire pari pari su RaiPlay. Del resto che la tv di questo periodo si sia rimodellata anche sul linguaggio dei social è piuttosto evidente e il fenomeno merita attenzione. Non a caso una delle puntate domestiche di TvTalk più interessanti è stata quella in cui si è discusso proprio di questo tema con ospite in remoto Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti, che su RaiPlay ha spopolato con il suo Non voglio cambiare pianeta, il documentario in 16 puntate di 15 minuti ciascuna sul viaggio di 4 mila chilometri in bicicletta da Santiago del Cile a Buenos Aires in Argentina autoripreso con il proprio cellulare e una telecamerina GoPro. L’essenzialità imposta dall’emergenza sanitaria, se si esclude il limite della presenza degli ospiti solo in video, ha comunque inciso positivamente sul nuovo TvTalk televisivo. Nel senso che prima della pandemia, forte del successo di pubblico e di conseguenza dei tanti personaggi dello spettacolo che ben volentieri accettavano l’invito in studio, il programma, soprattutto nella seconda parte, stava virando verso lo show perdendo un po’ la peculiarità di magazine di analisi dei fenomeni televisivi e dei programmi della settimana. Con la nuova formula si torna in qualche modo alle origini.
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