sabato 9 settembre 2006
Niente c"è di più brutto della ragione se essa non è dalla nostra parte.La ragione e il torto non si dividono mai con un taglio così netto che ogni parte non abbia soltanto dell"uno.Ho messo insieme due considerazioni di autori diversi che propongono insieme un"osservazione scontata eppur necessaria. La prima frase è di un politico inglese del Seicento, George S. Halifax, il quale evoca una sensazione che un po" tutti proviamo. Abbiamo forse tentato ogni sotterfugio, abbiamo approntato tutte le autodifese e le scusanti, ma alla fine siamo senza parole: la verità sta dall"altra parte rispetto al nostro pensiero e al nostro agire. Ecco, allora, da un lato l"amarezza e la scontentezza, e d"altro lato un sottile desiderio di rivalsa oppure una pronta archiviazione della vicenda così che la verità non abbia troppo a infastidirci o a brillare a nostro danno. Questi casi di sconfitta riconosciuta a denti stretti o smitizzata e fin banalizzata sono meno frequenti, però, di un"altra situazione che è descritta limpidamente da Alessandro Manzoni nella seconda citazione. Era solo il Duce che aveva sempre ragione (si fa per scherzare); nella maggior parte dei casi ragione e torto non sono mai l"una o l"altro in un solo ambito ma si spartiscono tutti i territori. Questo dovrebbe produrre maggiore umiltà, rispetto altrui o almeno realismo. Leopardi nel suo Zibaldone riconosceva che «la natura è grande e la ragione è piccola». Perciò la nostra ragione non può sempre aver ragione perché la realtà è molto più vasta e complessa di quanto la nostra capacità e il nostro orgoglio sappiano elaborare.
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