Racconti intimi di 4 eroi nazionali
mercoledì 6 settembre 2017
Il titolo di un film di Dino Risi del 1971 con Ugo Tognazzi nei panni del giudice Mariano Bonifazi era In nome del popolo italiano. Nel nome del popolo italiano (con la variante della preposizione iniziale) è ora il titolo del ciclo di quattro docu-film in onda in questi giorni, da lunedì a giovedì, in seconda serata su Rai 1. Ed è forse non per un caso che a guidare la parte per così dire narrativo-giornalistica del primo documentario, quello andato in onda lunedì e dedicato al giudice Vittorio Occorsio, sia Gian Marco Tognazzi, figlio del grande attore. A lui, sotto la direzione del regista Gianfranco Pannone, si devono i collegamenti tra le immagini di repertorio degli anni di piombo, i filmini in super 8 della famiglia Occorsio e le testimonianze di chi ha vissuto a fianco del magistrato che per primo si occupò della loggia P2, dei rapporti tra terrorismo neofascista, massoneria e apparati deviati del Sifar, e che fu ucciso dal terrorismo nero nel 1976. Tra i testimoni un ruolo particolare è attribuito ai nipoti, che pur non avendo conosciuto il nonno, sono cresciuti condividendone l'impegno e i valori. Lo stesso succede nel secondo docu-film, quello di ieri sera, dedicato a Piersanti Mattarella, il fratello dell'attuale Capo dello Stato, ucciso a Palermo nel 1980 quand'era presidente della Regione Sicilia. In questo caso, nei panni del narratore, con la regia di Maurizio Sciarra, c'è il giovane attore palermitano Dario Aita. Anche qui, molto spazio ai nipoti. Per motivi precisi: il primo è quello di rendere il racconto più intimo, capace di mostrare il lato umano di personaggi che hanno dato la vita per un ideale di giustizia o di politica (dopo Occorsio e Mattarella, stasera sarà la volta di Marco Biagi, giuslavorista ammazzato dalle Brigate rosse nel 2002, e domani di Natale De Grazia, ufficiale di Marina morto avvelenato nel 1995 mentre indagava su un traffico di rifiuti tossici). Il secondo motivo è proprio quello di avvicinare le giovani generazioni a personalità di cui si rischia di perdere la memoria. In questo senso i quattro docu-film, con una struttura originale che coniuga il linguaggio classico del documentario a quello della narrazione drammaturgica e all'approfondimento giornalistico, hanno il merito di riaccendere i riflettori su quattro eroi nazionali.
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