Pubblici dipendenti al filtro dell'Inps
martedì 2 agosto 2022
Ferie, calura e rallentamenti dell'estate non fermano l'Inps ora nelle vesti di investigatore. Nelle maglie dell'Istituto ricadono in questi giorni i pensionati dello Stato, degli enti locali e di altre amministrazioni in carico alla Gestione Pubblica dell'ente. Come i privati, anche i dipendenti pubblici ricevono assegni talvolta collegati ai redditi personali e familiari. Le relative liquidazioni avvengono sempre in via provvisoria perché i redditi da verificare sono disponibili solo quando l'Agenzia delle Entrate, dopo le dichiarazioni annuali, li accerta come definitivi. L'amministrazione finanziaria ha elaborato i modelli 730, CU e Redditi 2020 e, da essi, i cosiddetti "redditi influenti", cioè diversi dai redditi da pensione, degli anni 2019 e 2020. Diverse le prestazioni oggetto delle verifiche degli uffici della previdenza, come la quattordicesima riscossa nel 2020. Qualora risulti che sono stati corrisposti importi superiori a quelli spettanti, la differenza sarà recuperata a partire dalla rata di dicembre 2022. Verifiche anche sulle pensioni ai familiari superstiti (reversibilità) in pagamento nel 2020 e soggette ai limiti di incumulabilità. Anche per questi assegni l'eventuale recupero inizierà a partire dalla rata di dicembre. L'Inps precisa che nella verifica reddituale si è tenuto conto della recente sentenza della Corte Costituzionale (n. 162 del 30 giugno 2022) in materia di pensioni ai superstiti. La Corte ha dichiarato illegittima la decurtazione di questi assegni quando il cumulo tra la pensione e altri redditi del beneficiario impone una riduzione della pensione in misura superiore ai redditi stessi. In generale il recupero del non dovuto deve concludersi entro l'anno successivo a quello della verifica. Inoltre, se l'indebito è soggetto a ritenuta (così è avvenuto nel pagamento di questi assegni), deve essere restituito al netto della ritenuta subìta e non costituisce un onere deducibile. La restituzione avviene nella misura di un quinto dell'importo complessivo della pensione, comprendendo anche l'indennità integrativa speciale se a sè stante, al netto dell'Irpef e con un recupero in un massimo di 60 rate. Qualora la pensione interessata non abbia capienza sufficiente e il titolare abbia una seconda pensione delle Gestione pubblica, l'importo residuo sarà automaticamente recuperato anche sul secondo assegno.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI