Nizza: quanti prendono la parola riflettono una coscienza inquieta
domenica 17 luglio 2016
Sono tra quelli che pensano che la Rete, dal punto di vista delle notizie, dipenda in gran parte dall'informazione diffusa dalle grandi agenzie. In questi giorni, la rapida successione dei due eventi della strage di Nizza e del tentato colpo di stato in Turchia – entrambi "notizie (anche) religiose", in sé e per come sono stati raccontati e commentati – mi ha rafforzato in questa convinzione. L'ultima cosa che ho letto in Rete sui fatti di Nizza, una nota dell'Ansa aggiornata alle 13 di ieri ( tinyurl.com/hg8toto ), conteneva più o meno tutto quello che c'era da sapere sull'accaduto, e che tanti stavano dicendo e ridicendo. Compresa la notizia, che molti hanno ripreso perché vale un intero saggio, che la prima persona a morire sia stata Fatima Charrihi: una madre di sette figli che credeva e praticava la religione musulmana.E tuttavia è stato giusto e nel caso di alcuni persino doveroso prendere la parola per aiutarci, l'un l'altro, a comprendere, a ragionare, a elaborare... anche se nessuno di noi, dal popolarissimo columnist al parrocchiano che conosco più per l'amicizia digitale che per quella stretta di mano sul sagrato, passando per i più alti rappresentanti delle istituzioni religiose, aveva elementi per andare oltre l'evidenza dei fatti.Ci sono stati osservatori, come ha annotato "Avvenire", che hanno stigmatizzato come retorico il livello "minimo" di intervento che caratterizza il comportamento degli utenti dei social network in queste occasioni, secondo una sequenza che va dal rilanciare la notizia dell'attacco terroristico, all'appello "#prayfor", all'adozione di un'adeguata immagine di copertina, fino al ritorno alla precedente normalità. Anche qui si potrebbe dire che è un modello ereditato dai media mainstream. In ogni caso non svaluterei questa dinamica al livello di una indifferenza di fatto. Mi pare comunque la manifestazione di una partecipazione: sarà anche pagata il basso prezzo di due clic, ma certo segnala che una coscienza è stata inquietata.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: