Mistero e spiritualità dal Messiah di Hendel alla Passione di Bach
domenica 9 novembre 2003
Sono diversi e concomitanti i fattori che stanno decretando il successo della collana "Têteàtête" (pubblicata da Naïve e distribuita da Deltadischi): l'elegante veste grafica dei cofanetti, la collaudata formula dei "due cd al prezzo di uno", ma soprattutto il valore indiscusso del repertorio scelto, che proprio nei programmi di carattere sacro si affida a un indovinato connubio di capolavori ancora da scoprire e di titoli già di grande richiamo, presentati però in edizioni di rara reperibilità. Come la Passione secondo Matteo, una delle composizioni maggiormente conosciute di Johann Sebastian Bach, che il Chorus Musicus e la Neue Orchester, sotto l'illuminata guida di Christoph Spering, hanno qui riproposto nella revisione operata da Mendelssohn per l'esecuzione da lui stesso diretta a Lipsia nel 1841; i medesimi esecutori si sono anche cimentati in un pregevole lavoro di recupero del Rossini "meno frequentato", del quale, accantonati per una volta i consueti lavori operistici, siamo invitati a rivalutare l'ispirata vena spirituale (quella dello Stabat Mater e della Petite Messe Solennelle). A fianco delle prime registrazioni assolute del Dialogo per la Passione e del Vespro all'oratorio dei Girolamini del napoletano Francesco Provenzale (realizzate da Antonio Florio e dalla sua Cappella de' Turchini) o delle grandi opere sacre di Adolf Hasse (Requiem, Miserere e Motetti virtuosi, nell'interpretazione offerta da Paul Dombrecht e Martin Gester), la Grande Ecurie et la Chambre du Roy, diretta da Jean-Claude Malgoire, si sofferma invece sul celeberrimo oratorio händeliano Messiah, presentato nella strumentazione approntata dal grande Mozart, e sull'ipotetica ricostruzione dei Vespri per la Natività della Vergine di Vivaldi, come sarebbero potuti risuonare nella veneziana chiesa della Pietà durante i primi anni del XVIII secolo. Spetta infine a Rinaldo Alessandrini e al suo gruppo far rivivere i fasti di un repertorio che affonda le proprie radici nella stagione d'oro del barocco italiano, riportando alla luce le opere per organo di Frescobaldi (intervallate dalle solenni intonazioni liturgiche della Schola Gregoriana), i gioielli dalla Selva morale e spirituale di Monteverdi o la teatrale espressività degli oratori di Alessandro Scarlatti Maddalena e Humanità e Lucifero.
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