“Miracle workers” Bizzarrie in serie
mercoledì 3 aprile 2019
Se Dio fosse come lo immagina Miracle workers staremmo freschi. La serie statunitense iniziata questa notte su Italia 1 al termine delle Iene propone un Creatore alquanto discutibile, sicuramente fuori da ogni schema e dall'immaginario collettivo. Non è blasfemo per il solo fatto di essere surreale fino all'inverosimile. Di sicuro dissacrante. Tratta dal libro di Simon Rich, What in God's Name, la serie, firmata dallo stesso autore, in onda il martedì in tarda serata, propone un Dio in vestaglia, pantofole, con la barba incolta, intento a bere birra e mangiare noccioline, più interessato al fantacalcio che al mondo tanto da decretarne la distruzione. Ad impedirla ci provano due giovani impiegati del “Dipartimento preghiere esaudite”, gli angeli Craig ed Eliza, al lavoro da diverse migliaia di anni all'interno di un Paradiso immaginato come una grande fabbrica, la “Heaven Inc.”. Per salvare l'umanità, i due sfidano il loro Capo scommettendo su qualcosa che ormai sembra impossibile: riuscire a fare innamorare sulla Terra un uomo e una donna. A quel punto il Pianeta sarà salvo. In caso contrario salterà in aria ed Eliza dovrà pure mangiarsi un verme. Ad interpretare Dio è un attore caratterista molto conosciuto come Steve Buscemi. Mentre nei panni di Craig ritroviamo Daniel Radcliffe, che dopo Harry Potter si era un po' perso di vista. Geraldine Viswanathan è invece la ragazza-angelo animata da buone intenzioni, che chiede al “Dipartimento risorse angeliche” di essere trasferita a un reparto più operativo come quello delle preghiere da esaudire, ma è talmente impulsiva che finisce per fare più danni che altro. Per raccogliere la preghiera di una parte della popolazione terrestre che invoca la pioggia contro la siccità, Eliza finirà per provocare un uragano devastante. Un episodio che dà anche l'idea del tipo di comicità che caratterizza Miracle workers sin dal primo istante, quando Dio assiste all'intervista televisiva a un pilota automobilistico che lo ringrazia e lo loda per la vittoria affermando che ogni giorno avvengono miracoli. Subito dopo lo speaker annuncia che quella era l'ultima intervista al pilota prima che il suo bolide esplodesse tragicamente sul circuito di Daytona.
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