Mille post al mese, una certezza: la Chiesa ha il dono del consiglio
venerdì 6 novembre 2015
Oggi questa rubrica compie un anno, e con i miei robot abbiamo progettato una festicciola, come si fa tra colleghi: ti rammenti quella volta in cui nessuna connessione a Internet funzionava? E quando l'aggregatore non ci consentiva di accedere al tuo profilo? Dunque, detto che in questi mesi ho scorso circa 12.000 articoli e post (esclusi i commenti, ai quali talvolta ho pur esteso la mia attenzione) e che gli eventi più attrattivi sono stati gli attentati a Parigi a inizio anno, i viaggi di papa Francesco, l'enciclica Laudato si' e il Sinodo sulla famiglia, ecco qualche ricordo più personale.L'impresa più difficile è stata visitare i siti greci (che naturalmente sono scritti in greco) per capire in che misura delle scarpe con una croce scolpita sulle suole avevano effettivamente offeso il sentimento religioso ortodosso. Il maggior divertimento me l'hanno dato l'entusiasmo di un anziano vescovo colombiano per la sua parrocchiana eletta miss Universo e la lista delle parole di uso comune derivate dal latino ecclesiastico, dove ho immaginato il mea culpa di un idraulico davanti a un lavabo. Le più grandi lezioni le devo a don Salvatore Mellone, ordinato sacerdote quando la sua malattia era già allo stadio terminale, e a Silvio Pezzotta, padre compassionevole che ha perdonato la complice dell'assassinio di sua figlia. Le più piccole, agli interminabili battibecchi tra alfisti e omeghisti che occupano i pochi blog non ancora “moderati”.Mi ero proposto, un anno fa, di cercare dove e come la Chiesa sta cogliendo le opportunità che la Rete le offre per crescere nel parlarsi e nell'ascoltarsi. Ho trovato tanto, e ho appena cominciato a cercare. Se uno dei libri di cui in questi giorni parla un post su tre si intitola come un vizio capitale, “Avarizia”, il mio, che sto scrivendo qui giorno per giorno, si chiama “Consiglio”, come un dono dello Spirito Santo: perché «il Signore ci parla anche attraverso la voce e la testimonianza dei fratelli» (Papa Francesco, 7.5.2014: http://tinyurl.com/oo2beom).
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