“Metal detective” il fiuto di Gibba
giovedì 16 giugno 2022
Quando il suono è giusto… è il momento di scavare. Così, in compagnia del suo inseparabile metal detector, Paolo Campanardi, detto Gibba, è tornato ad esplorare luoghi di guerra alla ricerca di cimeli e reperti bellici che possano supportare la storia. Il suo Metal detective, il martedì alle 21,25 su DMax (canale 52 del digitale terrestre) e sulla piattaforma Discovery+, è giunto addirittura alla quarta stagione. Ogni volta, con il suo stile tra Indiana Jones e Rambo, Gibba segue un preciso rituale a partire dall'incontro con lo storico o l'esperto del posto al quale alla fine consegnerà i reperti rinvenuti perché siano studiati o conservati. Dopo di che, una volta preparato lo zaino con il kit di sopravvivenza e l'immancabile metal detector, al fatidico «Andiamo ragass» inizia il viaggio tra luoghi impervi e scalate la cui pericolosità è volutamente enfatizzata da riprese in soggettiva con una piccola videocamera, mentre la troupe lo attende in luoghi più accessibili per realizzare la parte utile al montaggio, come ad esempio nel secondo dei due episodi visti martedì sera, in cui Gibba ricostruisce le azioni della brigata partigiana intitolata alla memoria del fiesolano Alessandro Sinigaglia, nome di battaglia Vittorio, che fu ucciso a Firenze nel febbraio 1944. La “Vittorio Sinigaglia” si insediò sui Monti Scalari tra il Valdarno e il Chianti Fiorentino, dal maggio al luglio 1944, prima di spostarsi verso Firenze, dove avrebbe partecipato in prima linea alla liberazione del capoluogo toscano dalle truppe nazifasciste. Incredibile ma vero, con la speranza di individuare i nascondigli dove i partigiani nascosero le armi, Gibba, sulla sommità dei Monti Scalari, ritrova un discreto numero di reperti (mitragliatori, fucili, vettovaglie…) affidati ora a luoghi della memoria.
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