Lo speciale su Riina dà voce alle vittime
giovedì 22 marzo 2018
Questa volta a parlare sono le vittime o chi ha combattuto la mafia. Ed è già tanto nel momento delle polemiche per il troppo spazio dato ai terroristi nei giorni del quarantesimo anniversario della strage di Via Fani e del rapimento di Aldo Moro. National Geographic, almeno, non ha avuto dubbi da che parte stare nel proporre con Stand By Me lo speciale Riina: le verità nascoste in onda martedì in prima serata sul canale 403 di Sky. Ha solo ceduto un po' allo spettacolo nel realizzare e ambientare le interviste e alla drammatizzazione nel proporre immagini anche forti dei morti ammazzati. Fatto sta che l'ora e quarantacinque senza pubblicità dello speciale sul Capo dei capi è corsa via veloce, lasciando però un marchio giustamente di condanna nei confronti di uno tra i boss mafiosi più feroci e spietati di sempre, un uomo capace di avere totale disprezzo per la vita umana, protagonista di una guerra di mafia con miglia di persone uccise da quando a 18 anni viene “combinato” ufficialmente in Cosa Nostra da Luciano Liggio e si fa subito riconoscere per la sua inaudita ferocia. Da quel momento la sua ascesa alla “Cupola” è continua e insanguinata fino al 15 gennaio 1993 quando la sua vita di boss in latitanza si conclude con l'arresto che lo costringe a 25 anni di reclusione sotto il regime del 41 bis. Ma il carcere duro non basta. Da dietro le sbarre Totò Riina mantiene il suo ruolo di comando fino alla morte lo scorso 17 novembre. Lo speciale di National Geographic ripercorre la vita del Capo dei capi attraverso le parole di chi l'ha combattuto, come Gian Carlo Caselli, ex procuratore della Repubblica di Palermo, o Sergio Lari, procuratore generale di Caltanissetta; o di chi l'ha affiancato, come Gaspare Mutolo, suo autista e braccio destro o il pentito Santino Di Matteo, il cui figlio fu rapito e poi sciolto nell'acido; o chi è stato vittima della sua ferocia come Tina Montinaro, moglie del caposcorta di Falcone morto nell'attentato di Capaci. Protagoniste di questo speciale di National Geographic sono anche le parole dello stesso boss attraverso l'audio inedito di un interrogatorio in cui lo sentiamo ridere con malcelato orgoglio quando Lari gli riporta le parole di Vito Ciancimino che lo definisce un uomo «con un revolver al posto del cervello». Anche questo era Riina.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: