Lacrime per rimedio
giovedì 24 aprile 2025
Ci sono molte versioni della fiaba di Raperonzolo, ma la più bella resta la prima, quella dei Fratelli Grimm. Bello in special modo il finale. La fata (una fata cattiva, tant’è che nelle versioni successive diverrà una strega) ha cacciato nel deserto la bella Raperonzolo quando ha scoperto che la ragazza è incinta del principe. All’insaputa della fata, il principe le si era sostituito, ed era salito a trovare Raperonzolo nella torre dove quella stava segregata, arrampicandosi sulla sua lunga chioma lanciata a oscillare dal balcone. Raperonzolo nell’isolamento del deserto/prigione partorisce due gemelli, e in estrema solitudine li alleva. Quando infine il principe, dopo esser stato per punizione accecato dalla fata, ritrova l’amata, è lei, Raperonzolo, con le sue lacrime a restituirgli la vista. Scivolando sulle fessure degli occhi non vedenti, il pianto reidrata e ricongiunge, perché torna a connettere gli occhi e il cuore, e in senso letterale, riunisce la donna e l’uomo che si amano. Un lieto fine che letto in termini simbolici (così ogni antica fiaba può venire riconsiderata) indica un restituire all’uomo la sua emotività, la sua tenerezza, il suo bisogno dell’amore di una donna. Un pianto che è rimedio, ritorno alla felicità, amore buono. © riproduzione riservata
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