La Rete svela il banale equivoco dei manifesti contro Francesco
mercoledì 8 febbraio 2017
Il ruolo di esploratore dell'informazione religiosa digitale mi induce a dare conto dell'interesse suscitato, in tale ambiente, dall'affissione a Roma dei manifesti contro il Papa: le notizie e i commenti che se ne sono occupati assommavano, nei giorni scorsi, al 10% di tutti i post che ho potuto leggere. Ma mentre cercavo di classificare questi articoli anche in ordine all'approccio – dal minimizzante al fortemente preoccupato – ho avuto la fortuna di poter risalire, link dopo link, alla vera origine dell'iniziativa, cosicché ritengo di potermi serenamente iscrivere al partito dei minimizzanti.
Obiettivo polemico di quei manifesti doveva infatti essere, nelle intenzioni, Francesco Totti, il popolarissimo capitano della Roma la cui immagine è già stata utilizzata, senza il suo consenso, durante la campagna elettorale referendaria. Questa volta si voleva piuttosto, da parte di ambienti laziali, polemizzare contro l'annunciata partecipazione al Festival di Sanremo e in generale la sua sovraesposizione mediatica. Non è dunque al Papa, ma al Pupone che si riferisce l'incipit del testo. Qualcosa, però, è andato storto.
In attesa di ricevere dai committenti tutto il testo originale, che doveva suonare più o meno: “A France', hai pubblicato 5 libri, interpretato pubblicità, recitato al cinema... ”, il copy dello studio grafico incaricato di realizzare il manifesto vi ha posto, come si fa in questi casi, un testo qualsiasi, attingendo con un copia-incolla alla propria rassegna-stampa (l'autore infatti, per arrotondare, lavora come corrispondente da Roma dell'agenzia Catholic Enough). A sua volta il grafico, per un banale disguido, non ha distinto i due “Francesco” nei suoi archivi fotografici, forse tratto in errore dal testo: ecco perché l'immagine stampata non è di Totti, ma del suo omonimo Papa.
Rimane il mistero di come mai, mentre si correggeva la bozza in tempo utile per uscire durante il Festival, quella sbagliata sia stata anzitempo stampata e affissa. In ogni caso possiamo stare tranquilli: nessuno ce l'aveva con papa Francesco... (Sorridere non fa mai male!).
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