La famiglia di Rai 3, archetipi e scivoloni
mercoledì 9 maggio 2018
La madre, il padre, il figlio, la scuola: ovvero gli archetipi su cui si fonda la nostra società. In Lessico famigliare, il nuovo programma di Rai 3 in onda il lunedì in seconda serata, lo psicoanalista e scrittore Massimo Recalcati racconta questi ruoli esponendo tesi tipiche della psicoanalisi. La fa come fosse una lezione, con il solo supporto di brevi filmati, la lettura di un testo, un'intervista e qualche domanda dal pubblico. La prima puntata è stata dedicata a “La madre”, partendo da un cortometraggio Rai del 1969 che ricostruisce un fatto di cronaca: una mamma che riprende per le braccia il figlio caduto dal balcone. «Il primo volto della madre sono le mani», dice Recalcati. Lo diceva anche Freud. E fin qui ci possiamo stare. La prima perplessità arriva al secondo concetto: «Essere genitori non è un fatto di sangue, non è un fatto biologico, tutti i genitori sono adottivi, per fare una madre ci vuole la capacità di rispondere a un grido». Molto discutibile. A seguire un'altra considerazione circa il concetto di «Chiesa madre» attribuito a papa Francesco. Senza nulla togliere all'attuale pontefice, il concetto è un po' più antico. Arrivano altre immagini ed entra nella riflessione quella che Recalcati definisce (in questo caso giustamente) «figura straordinaria di madre», ovvero Maria. Discutibile è il resto del ragionamento: «Maria porta nel suo corpo la potenza della vita. Se per un verso Maria è questo, la vita che porta dentro di sé non è sua. Porta in sé il figlio di Dio, il figlio di un altro. Ma non è per tutte così? Crescere il proprio figlio che non è proprio». Ribadisce così il concetto dell'“adottivo”. Già da questo, ma gli esempi sarebbero tanti, si capisce come il programma vada preso con le molle dal punto di vista dei contenuti, anche perché nel corso della serata Recalcati non manca di ribadire che «padre e madre sono dati culturali» e che pertanto dobbiamo «far prevalere la cultura sulla natura». Per fortuna il conduttore salva la distinzione tra padre e madre, ma solo per la premessa fatta. In quanto alla messa in scena bisogna riconoscere a Recalcati ottime doti oratorie per un format antitelevisivo e per questo coraggioso. Bene i filmati, che almeno spezzano quello che di fatto è un lungo monologo. Meno bene le domande dal pubblico: arrivano solo alla fine e sanno di imparato a memoria.
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