La fake-news che ci stregano e il rischio della complicità
venerdì 27 maggio 2022
Nel corso della sua undicesima catechesi sulla vecchiaia, all'Udienza generale di mercoledì 25 maggio, papa Francesco non ha perso l'occasione per stigmatizzare, ancora una volta, le fake-news, collocandole – assieme alle superstizioni collettive e alle verità pseudo-scientifiche – tra le «stregonerie della vita» dalle quali gli anziani potrebbero difenderci ( bit.ly/3lLCxTu ). La sera prima il collega padovano Andrea Canton aveva dedicato, su Facebook, un lungo e apprezzato post ad analizzare criticamente una notizia falsa che, di per sé, «non cambia niente per la vita di tutti i giorni», ma che, proprio per questo, può ben aiutarci ad alzare la guardia sui meccanismi, pur noti, che in Rete trasformano in “vera” una notizia “fake”. Che in questo caso non è neppure nuova: si tratta infatti del “matrimonio” di suor Cristina Scuccia (vincitrice, nel 2014, di un popolare talent-show). Sono in tanti, sostiene Canton, a darlo per certo, insieme al suo abbandono della vita religiosa; ma si sono accontentati di un titolo acchiappaclick che, in realtà, alludeva esattamente al contrario, cioè ai voti perpetui emessi da suor Scuccia nel 2019 e a un paio di sue successive interviste. L'inchiesta digitale svolta da Canton ( bit.ly/3NE9Vrq ) è molto puntuale e non ha bisogno di essere qui ripetuta. Il punto è che ci sono siti che, con «aggregazioni di lanci, gossip e frasi fatte», puntano non a informare ma a «intercettare i motori di ricerca, rimbalzare sui social e raggranellare un po' di pubblicità». Ma poi, direbbe papa Francesco, ci siamo noi, che, più o meno anziani, dovremmo comunque avere «saggezza» e «umorismo» a sufficienza per non lasciarci stregare da questi metodi. Effettivamente, scrive l'esperto digitale Gigio Rancilio in un commento al post di Andrea Canton, «senza la nostra complicità siti simili non esisterebbero».
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