L'Italia nell'originale racconto di Camurri
martedì 28 novembre 2017
Con Edoardo Camurri abbiamo ormai due appuntamenti fissi, molto attesi: Viaggio nell'Italia del Giro e Provincia capitale. Entrambi su Rai 3. Il primo in primavera, il secondo in autunno-inverno. Camurri è dunque una garanzia per quasi tutte le stagioni. Lo sarebbe anche per tutti gli orari, se non venisse penalizzato da inopportune collocazioni in palinsesti mattutini. Lui racconta in modo originale l'Italia, soprattutto quella ingiustamente ritenuta minore. Ogni volta s'impara qualcosa. E lo si fa con il sorriso. In Viaggio nell'Italia del Giro il percorso è dettato dalle tappe della “corsa in rosa”, anche se il conduttore sa quando deviare alla ricerca di curiosità storiche, artistiche o gastronomiche. In Provincia capitale (prodotto da Rai Cultura e in onda la domenica alle 10,30) Camurri, con i suoi coautori Michele De Mieri e Riccardo Mazzon, è più libero di scegliere le città. In questa stagione si è partiti da Asti per arrivare l'altro ieri a Pisa dopo essere passati da Verona. Pisa è uno degli esempi massimi di città di provincia, se così si può definire (non ce ne vogliano i pisani, nel caso se la rifacciano con Camurri), e al tempo stesso una delle più ricche di storia, arte e scienza. È la città di Galileo, del Fibonacci, della Normale, della Torre Pendente, ma anche del murales Tuttomondo di Keith Haring e del cane più ricco del mondo (o presunto tale), Gunther. Anche nella città toscana, oltre che ai suoi surreali compagni di viaggio diversamente poetici Roberto Albiati e Gianni Miraglia, Camurri si affida a personaggi locali, incontrati in strategici punti sosta, per raccontare la città in meno di un'ora. È così che lo scrittore pisano Marco Malvaldi diventa «il visionario» che dall'alto della Torre frutto di «un errore che ha reso possibile la meraviglia» indica le tre parole chiave per capire Pisa: turismo, divulgazione e incrocio. Da qui le tappe cittadine successive, con le postazioni e le frecce gialle per arrivare alla guida turistica, al giornalista locale, al filosofo e alla divulgatrice (Remo Bodei e Silvia Bencivelli, entrambi laureati a Pisa), che in modo duttile si adeguano allo stile brillante del programma senza rinunciare alle nozioni. In questa stagione, tra l'altro, sembra esserci anche un pizzico di ironia in più, che non guasta.
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