L'Inps ha appena aggiornato le scadenze per l'Isee
martedì 3 settembre 2019
Il rientro dalle vacanze e il nuovo anno scolastico – eventi che riassestano i tempi della vita familiare – rischiano di offuscare un'importante novità che riguarda la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) che si traduce nell'indicatore economico Isee. Si tratta di una modifica della validità di questo essenziale documento e che fa perno sulle date del 31 agosto e del 1° settembre 2019.
A richiamare l'attenzione di quanti utilizzano l'Isee è lo stesso Inps. L'Istituto segnala che gli Isee finora rilasciati non sono scaduti il 31 agosto scorso, anche se così è scritto nell'attestazione. Questi documenti sono ancora validi automaticamente per il resto dell'anno e fino al prossimo 31 dicembre.
Pertanto, i singoli e le famiglie interessate ad una qualsiasi prestazione sociale agevolata non dovranno rinnovare in questo mese il modello di cui sono già in possesso. Il rinnovo, come pure una nuova domanda, devono essere presentati il prossimo anno, a partire dal 1° gennaio. Per maggiore chiarezza l'Inps precisa inoltre che le Dichiarazioni Sostitutive, aventi scadenza 31 agosto, sono state automaticamente aggiornate sul portale Internet con la nuova data di scadenza.
Questi aggiornamenti sono effetto del "Decreto crescita" che ha stabilito, come norma generale, che la Dichiarazione Sostitutiva è valida dalla data di presentazione fino al successivo 31 dicembre. In sintesi, tutte le Dichiarazioni presentate nel 2019 scadono il 31 dicembre 2019, quelle presentate nel 2020 scadranno tutte il 31 dicembre 2020.
Riforma Isee. Malgrado queste innovazioni, appare sempre più necessaria una nuova riforma dell'Isee. Infatti l'inserimento del reddito "lordo" nella Dichiarazione Sostitutiva non esprime la reale capacità di spesa del nucleo familiare e quindi la sua reale situazione economica. Invece un calcolo dell'Isee basato sul reddito complessivo "netto" (escludendo quindi il peso di imposte varie già sopportate dalle famiglie) rende più equa la situazione complessiva tenendo conto della numerosità della fa-miglia, dei costi per familiari disabili ecc. Un recente ordine del giorno alla Commissione Finanze del Senato auspica una revisione della normativa, giunta ad una complessità insopportabile. Un ostacolo, anche secondo l'Inps, che esclude dalle prestazioni agevolate numerosi cittadini ignari del proprio diritto.
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