L'altra tv di Arbore vince ancora su Rai 2
venerdì 14 dicembre 2018
Non un programma vecchio, ma un programma antico. In effetti, l'antico ha valore, il vecchio non sempre. Renzo Arbore lo premette in apertura del suo Guarda... stupisci (mercoledì scorso e il prossimo, su Rai 2). Un titolo ispirato al ritornello di Agata, una delle canzoni più famose ed elegantemente piene di doppi sensi della musicalità partenopea, che assieme al sottotitolo, Modesta e scombiccherata lezione sulla canzone umoristica napoletana, la dice lunga sulla natura dello show la cui scenografia, come era già accaduto per Indietro tutta 30 e lode, si ispira a un'aula universitaria, questa volta dell'immaginaria Libera Università di Santa Chiara, patrona della tv. Un'aula intitolata a Totò e affacciata su un mare felliniano: ricorda quello del Casanova con sullo sfondo un transatlantico come il Rex di Amarcord. Omaggio alla riminesità della conduttrice Andrea Delogu? Comunque funzionali allo spettacolo, così come la statua parlante di San Gennaro, ma soprattutto lo schermo dove scorrono tanti degli sketch che hanno fatto la storia della televisione targata Napoli. Ma non è un'operazione nostalgia, se non per noi telespettatori che rimpiangiamo un certo tipo di tv, proprio quella che Arbore continua a proporci dimostrando che quel tipo di tv è senza tempo. Come rivedere Gegè Di Giacomo che con le bacchette della batteria suona di tutto, persino i bicchieri. Al pari di Massimo Troisi che vorrebbe cantare La porti un bacione a Firenze, ma appena sente il mandolino non può che ripiegare su Lacrime napulitane. Insomma, la tv è buona o è cattiva, così come gli attori: o sono bravi o non lo sono. Che dire di un Gigi Proietti a cui basta una vecchia barzelletta per tenere su la platea dei millennials presenti in studio e il pubblico a casa (2.603.000 spettatori con share del 14,5%, il secondo della stagione di Rai 2 dopo Russia-Italia di volley mondiale)? In quanto ad Arbore, non è facile arrivare con quello spirito a quell'età (81 anni) anche perché, al di là del fedele e sempre divertente Nino Frassica, tanti compagni di viaggio non ci sono più. Molti di loro sono stati ricordati nel corso del programma, senza retorica, come se fossero vivi, anche perché la televisione, in qualche modo, li tiene vivi.
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