domenica 27 aprile 2025
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on solo fiori ma il “verde” nelle sua diverse declinazioni. Con – naturalmente – il vivaismo in primo piano. La produzione agricola è anche questo: un comparto che non produce solo alimenti ma pure benessere e tutela ambientale. E che vale, comunque, qualche miliardo di euro. Il senso di questa parte importante dell’agricoltura lo si coglie nell’edizione 2025 di Euflora in corso a Genova, che mette sullo stesso piano, giustamente, floricoltura e vivaismo, foreste e boschi, fiori e grande innovazione tecnologica. Detto in termini monetari, il solo settore florovivaistico italiano, stando ai coltivatori, vale circa 3,3 miliardi di euro, conta 19mila imprese e 30mila ettari di terreni coltivati. Poi c’è tutto il resto: boschi e foreste contribuiscono ad un equilibrio ambientale che si dimostra essere fondamentale e che solo in parte può essere monetizzato. Basta pensare all’assorbimento dell’anidride carbonica e alla prevenzione dell’erosione del suolo che a sua volta contribuisce alla sicurezza della comunità e delle stesse coltivazioni. Ambiente ed economia, dunque, che con il florovivaismo e il “verde” in generale possono andare d’accordo. Tenendo conto dei vincoli e dei rischi che comunque esistono sui mercati internazionali (per questo Coldiretti chiede sempre il rispetto della reciprocità delle clausole tecniche di import-export), e delle difficoltà che permangono dal punto di vista di mercato e colturale. E tutto senza contare il forte livello di innovazione tecnologica. Proprio nei giorni di Euroflora è possibile apprendere di innovazioni come i prototipi di serre spaziali, le tecnologie di produzione di bioplastiche dagli scarti vegetali, i robot per le potature, le tecniche di coltivazione subacquea. Florovivaismo di grande importanza, dunque. E non solo dal punto di vista economico e ambientale ma anche per l’innovazione che comporta. © riproduzione riservata
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