L'agricoltura «gioca» in Borsa
sabato 29 aprile 2006
Non è vero che l'agricoltura sia sempre inchiodata al passato. E non si tratta solamente di una questione di tecniche colturali, che già da tempo sono state rinnovate e rese più compatibili con  l'ambiente. Le imprese dei campi, infatti, accedono ormai sempre più spesso a metodi di lavoro propri di altri comparti dell'economia. È il caso delle contrattazioni di borsa e dei sistemi di valutazione finanziaria per l´accesso al credito. Si tratta di segnali importanti per capire che l´agricoltura, nonostante tutto, continua ad esistere e a resistere in una congiuntura complicata e altamente concorrenziale come quella attuale.È notizia di questi giorni, l'attivazione concreta della Borsa Merci Telematica Italiana: un vero e proprio mercato telematico, analogo alla Borsa Valori, con cui si effettueranno le contrattazioni dei prodotti agricoli e agroalimentari, dotato di un organo di vigilanza e controllo con compiti simili a quelli della Consob e di un elenco di soggetti abilitati all'intermediazione, paragonabili alle Sim. Il progetto è il risultato di una precedente esperienza che risale a circa sei anni fa e che aveva già dato buoni risultati. Quello che conta, tuttavia, è la possibilità di slegare le imprese dagli attuali canali commerciali che sono costrette a sfruttare per raggiungere il consumatore finale.  Il meccanismo ' che sarà gestito dal sistema camerale italiano ' ha evidentemente un obiettivo ambizioso: arrivare davvero ad una formazione trasparente dei prezzi dei prodotti agricoli e alimentari. È per questo che l'avvio del progetto è stato salutato dagli applausi  di tutti i produttori. Anche non  mancano le cautele. Tutto, infatti, potrà funzionare bene se i controlli saranno adeguati e se, soprattutto, gli stessi produttori e operatori saranno in grado di sfruttare l'occasione. Concetti come quello di "programmazione" della produzione dovranno essere messi in pratica senza sbagliare. L'agricoltura, d'altra parte, si lancia anche in ambiti nuovi sul fronte del credito e della finanza. E non si tratta, questa volta, solamente di qualche future sui vini di alto rango. Ismea e Moody's KMV, infatti, hanno dati vita al primo modello di valutazione del rischio per le aziende agricole del Paese. Un passo obbligato ma difficile, che apre la strada all´applicazione delle nuove regole sul credito dettate dall'Unione europea e che valgono anche per le imprese agricole. Il sistema, infatti, verrà usato per monitorare l'affidabilità e la solidità delle aziende che operano nei vari comparti dell´agricoltura italiana e servirà proprio per l´erogazione di fondi sotto forma di prestiti e altri finanziamenti. Il meccanismo prende in considerazione diverse variabili, determinate in base al tipo di aziende, alle sue dimensioni e alla produzione. Tutto, in sostanza, rappresenta il futuro del credito agrario e, soprattutto, un altro passo in avanti che gli imprenditori agricoli compiono verso il mercato. Adesso occorrerà fare il resto.
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