L'afflato mistico del canto benedettino
venerdì 24 luglio 2015
Nel monastero benedettino di Norcia la clessidra del tempo sembra essersi fermata da secoli: nella culla della civiltà cristiana occidentale, tra i luoghi che hanno dato i natali a san Benedetto e a sua sorella santa Scolastica, i ritmi della vita quotidiana vengono ancora oggi scanditi dal solenne incedere del canto gregoriano, come testimonia il disco intitolato Benedicta e incentrato sul repertorio sacro in onore della Vergine.Tra antifone e inni che rappresentano il cuore della devozione mariana, pietre miliari come Salve Regina, Alma Redemptoris Mater, Ave Regina Caelorum e Regina Coeli, trova spazio anche un brano originale, Nos qui Christi iugum; trentatré tracce inaugurate dal suono delle campane e dal rumore dei passi dei monaci che entrano in chiesa e prendono il loro posto negli stalli per intonare le preghiere del Mattutino, al primo chiarore del giorno.Il grande successo commerciale di questo disco-documento, che sta letteralmente spopolando soprattutto negli Stati Uniti, testimonia di un fascino e un richiamo che si spingono ben al di là della pura dimensione estetica o artistica, rivelando il valore aggiunto di una liturgia concretamente vissuta e partecipata; perché, come afferma padre Cassian Folsom – priore della comunità di Norcia – «la musica è essenziale per la vita monastica: il canto è parte dell'aria che respiriamo».Monaci di NorciaBenedictaDecca. Euro 18,00
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