Järvi e Petibon esaltano la fede di Poulenc
venerdì 27 dicembre 2013
In tre brani e in poco più di un'ora di grande musica, il direttore Paavo Järvi ha delineato uno dei ritratti più affascinanti e convincenti del genio di Francis Poulenc (1899-1963), protagonista della ribalta culturale francese del secolo scorso; un vero "enfant terrible", della cui personalità umana e artistica, se è probabilmente più noto il versante "mondano", vale assolutamente la pena riscoprire quello religioso, forse il più autentico e interessante.Mosso dall'impeto travolgente di una ritrovata fede, a partire dagli anni Trenta il compositore ha trovato stimoli e ispirazione in un cammino spirituale da cui sono nati alcuni dei suoi capolavori; frutti maturi di una inesausta vena creativa che si riflette tra le suggestive Litanies à la Vierge noire (scritte in seguito a un pellegrinaggio al Santuario della Madonna Nera di Rocamadour), le atmosfere cangianti ed esuberanti del Gloria o il clima di profonda riflessione dello Stabat Mater (un vero e proprio Requiem, nelle intenzioni originarie dell'autore).Sono queste le tre pagine a cui Järvi ha voluto rendere omaggio in un disco di forte impatto emotivo, affiancato dalle forze corali e strumentali dell'Orchestre de Paris e dal soprano Patricia Petibon, che ha timbro e carattere d'interprete per diventare la nuova splendida e ispirata musa dell'arte sacra di Poulenc. Orchestre de Paris / P. JärviPOULENCGloria, Stabat Mater, LitaniesDeutsche Grammophon
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