Insegnanti, proroga in vista
giovedì 3 gennaio 2008
Impatto immediato della riforma delle pensioni sul settore scolastico. A pochi giorni dalla consueta scadenza del 10 gennaio per i pensionamenti del 2008, il Ministero dell'istruzione deve confrontarsi con le nuove regole per le pensioni di anzianità e di vecchiaia che, in un solo colpo, hanno reso nulle le ultime disposizioni (Dm n. 97/2007) emanate dal Ministero in base alla riforma Maroni, tra le quali il famoso "scalone". Considerata la ristrettezza dei tempi a disposizione e che la riforma è entrata in vigore nel periodo di chiusura delle scuole, è allo studio del Ministero una proroga del termine del 10 gennaio. Presumibilmente, sarà differito al giorno 21 o ancora oltre, per consentire ai docenti interessati di valutare al meglio la propria situazione in vista del pensionamento.
Tanto più che lo stesso dicastero non ha ancora il "polso" della situazione. Se, cioè, anche quest'anno si assisterà ad una fuga dalle cattedre simile a quella degli anni scorsi, oppure ad un rallentamento delle richieste, arginate dalla nuovissima riforma pensionistica. Sull'appuntamento di quest'anno ha certamente pesato, fino agli ultimi giorni di dicembre, l'incertezza sui requisiti richiesti per il pensionamento.
Ancora qualche giorno di riflessione quindi per gli insegnanti di religione (idr), laici e religiosi, e per gli altri dipendenti di ruolo della scuola interessati alla prossima uscita per la pensione. Il termine del 10 gennaio (o la scadenza prorogata) vale sia per l'invio della domanda, tramite la scuola di titolarità, sia per la revoca della richiesta già presentata nei giorni scorsi.
La nuova riforma Prodi conserva per la scuola la data del 1° settembre, inizio dell'anno scolastico, come decorrenza unica di tutti i pensionamenti, superando il nuovo ventaglio di finestre, alle quali invece saranno soggetti, d'ora in poi, tutti gli altri lavoratori. Le nuove domande di pensione possono essere motivate da:
a) dimissioni volontarie dal servizio. Per la pensione di anzianità sono richiesti 58 anni di età e 35 di contributi, oppure solo 40 di contributi, maturati entro il 31 dicembre 2008; per la pensione di vecchiaia sono richiesti almeno 20 anni di contributi con 60 anni di età per le donne e con 65 anni per gli uomini.
b) compimento di 40 anni di servizio.
c) trattenimento in servizio oltre i 65 anni di età.
d) trasformazione del servizio in part time e contemporaneo pensionamento.
Docenti di religione. Le nuove regole di pensionamento interessano solo i docenti di religione che hanno ottenuto l'inquadramento nei ruoli regionali, alla pari del personale scolastico a tempo indeterminato. Gli altri docenti, non ancora inquadrati nei ruoli, non sono obbligati a presentare una formale domanda di dimissioni, come dispone una vecchia circolare (n. 496/30.12.98). Tocca, infatti, alla diocesi segnalare la cessazione dal servizio o per indisponibilità dell'interessato o per iniziativa dell'Ordinario.
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