
Come si stanno vivendo nell’ambiente digitale la morte di papa Francesco, le esequie e l’avvicinarsi del conclave che ne eleggerà il successore? Domenico Giordano di Arcadia, la società di comunicazione specializzata in monitoraggio delle dinamiche online, ha diffuso in questi giorni molti dati. Il primo ci dice che la Rete e i social si sono mobilitati sin dalle prime ore del 21 aprile in cui si è diffusa la notizia: crescita dei follower sugli account @Pontifex di Instagram e X (che poco dopo hanno mutato il nome in “Apostolica Sedes Vacans”); 6 milioni di interazioni totali sulla «morte del papa»; oltre 3 milioni di reazioni ai post su Instagram e Facebook contenenti la parola chiave “Papa” o “Pope”. Dalla società di analisi streaming Luminate data arriva inoltre un numero che la dice lunga sulla commistione ormai inseparabile tra informazione e fiction: sempre il 21 aprile il tempo di visione del recente film “Conclave” è cresciuto del 283%. I dati delle prime ore tornano sugli stessi ordini di grandezza il 26 aprile, giorno delle esequie papali: nuovamente vicine ai 3 milioni le reazioni ai post, sugli stessi social, con le stesse parole chiave più “funeral”; quasi 7 milioni le interazioni totali. Infine, la disinformazione: la piattaforma Cyabra, sempre in collaborazione con Arcadia, ha registrato il contributo di 609 profili falsi, su 2.538 analizzati, alla diffusione della notizia, completamente infondata, che nella morte di Francesco ci fosse una responsabilità del vicepresidente statunitense J.D. Vance, incontrato il giorno prima.
«Ha portato rosario e scarpe, non aveva altro»
Come c’era da attendersi, i missionari digitali hanno contribuito per la loro parte ad alimentare l’interesse che ho appena descritto. L’ispanica suor Xiskya Valladares avvia con un video girato in auto, nel quale appare profondamente toccata (quasi 20mila visualizzazioni sia su Instagram bit.ly/3Yqtknw sia su TikTok), una numerosa serie di post, alcuni evocativi della relazione personale tra lei e Francesco. «Ha portato con sé il suo rosario e le sue scarpe... non aveva nient’altro» dice il bel commento all’immagine del corpo del papa composto nella bara. Anche l’italiano don Roberto Fiscer può attingere a un ricordo personale: il Papa si collegò con la sua “Radio tra le note” prima di visitare l’ospedale pediatrico Gaslini dal quale l’emittente trasmette; tra gli altri post, nei quali riprende l’abituale linguaggio rivolto ai ragazzi, gli utenti premiano con 220mila clic quello, assai ironico, che contrappone Francesco ai “potenti” presenti al suo funerale (bit.ly/4cV4Mc3). I quattro post su Instagram della francese suor Albertine Debacker iniziano con un video (bit.ly/3GzLOvC) di risposte alla domanda: «Come hai reagito all’annuncio del decesso del Papa?». Davanti al microfono qualche religioso e diversi ragazzi e ragazze, vicini alla Comunità Chemin-Neuf in cui suor Debacker vive la sua consacrazione. Esprimono «sgomento, gratitudine, preghiere», come scrive lei stessa. Un milione le visualizzazioni complessive.
Cardinali elettori sui social media
Arcadia fornisce dati anche intorno al conclave e segnatamente alle citazioni online dei cosiddetti «papabili» (termine la cui pregnanza è testimoniata dal fatto che viene utilizzato come tale in tutte le maggiori lingue) su X. In tale contesto sottolinea anche il fatto – che credo proprio rappresenti una “prima volta” assoluta di questa elezione papale – che vi sono cardinali elettori attivi sui social media con propri account: ma si tratta quasi sempre di profili istituzionali, talvolta neppure troppo aggiornati. Compreso quello su X del cardinale congolese Fridolin Ambongo Besungu, 70mila follower (bit.ly/3Yt0dQu), dove gli ultimi post risalgono allo scorso gennaio. Spiccano per il seguito che hanno, nonché per essere aggiornate, le pagine Facebook del cardinale filippino Luis Antonio Tagle, forte di oltre 600mila follower (bit.ly/42UrKLP), che fa capo alle attività di comunicazione dei gesuiti filippini, e del cardinale statunitense Timothy Dolan, dove i follower sono 400mila (bit.ly/438Ru8x) e la gestione dell’account si appoggia alla comunicazione digitale di “The Good Newsroom” della diocesi di New York. C’è anche l’account Instagram del cardinale cileno Fernando Natalio Chomalí Garib, con i suoi 27mila follower (bit.ly/4d1nqPG). La sua è una comunicazione diretta, efficace. Uno degli ultimi post è sulla comunicazione: apprezza il lavoro «arduo e difficile, ma fondamentale» che i media mondiali stanno facendo dal Vaticano, e ne elogia il «rispetto davanti alla morte di Francesco» e il «sincero interesse per il prossimo conclave».
© riproduzione riservata
© Riproduzione riservata
ARGOMENTI: