Il ritorno senza pathos de “I soliti ignoti”
giovedì 23 marzo 2017

Chi va e chi viene. Programmi sospesi perché non rispondono più alla mission dell'azienda e altri che non rispondono più agli ascolti. In un paio di giorni Rai 1 ha chiuso Parliamone sabato e Affari tuoi. La chiusura del primo è arrivata imprevista e in coda a polemiche feroci. Quella del secondo era ampiamente annunciata. Paola Perego se ne va a casa. Flavio Insinna approda ad altri lidi. Per dirla con lui e con la comparsata da astronauta dell'ultima puntata, se n'è andato in orbita. Affari tuoi era in onda dal 2003. Partito con la conduzione di Paolo Bonolis ha visto poi alternarsi Pupo, Antonella Clerici, Flavio Insinna, Max Giusti e ancora Insinna, che ha chiuso con 3 milioni e 800 mila telespettatori. In un anno ne avrebbe persi un milione a tutto vantaggio del rivale di sempre: Striscia la notizia di Canale 5. Al posto dei “pacchi” (come veniva chiamato sinteticamente il preserale di Rai 1) è arrivato un format sperimentato da Fabrizio Frizzi e rispolverato per l'occasione: I soliti ignoti con l'aggiunta, appunto, del Ritorno (dal lunedì al venerdì alle 20.30). Ma soprattutto è arrivato alla guida Amadeus, che negli ultimi tempi sembra il più adatto, usando una metafora calcistica, a entrare in campo e risolvere la partita. Al punto che ormai, più che un “panchinaro” di lusso, è un titolare inamovibile avendo affrontato sfide recenti, importanti: Reazione a catena, Stasera tutto è possibile, Music quiz e ora I soliti ignoti per ritirare su gli ascolti dell'access prime time (la fascia oraria dopo il tg) dell'ammiraglia Rai. In realtà è andata bene solo alla prima, lunedì scorso, quando con 5 milioni e 800 mila telespettatori (complice l'attesa di Montalbano) ha battuto nettamente Striscia la notizia fermo a 4 milioni e 900 mila. Ma già il giorno dopo, martedì, il tg satirico di Canale 5 si è ripreso il primato con oltre 5 milioni e 700 mila, mentre I soliti ignoti perdeva oltre 200 mila telespettatori rispetto al giorno precedente. In effetti il gioco, che consiste nell'indovinare il maggior numero possibile di identità, non prende più di tanto. Manca di pathos. Vincere è difficile a causa della nuova prova finale (se fallita azzera il montepremi) del parente da abbinare a uno degli ignoti. Persino l'elegante Amadeus (gran professionista, come detto) sembra funzionare meno rispetto al Frizzi in maniche di camicia.

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