Il Papa sui media digitali: né apocalittico né integrato
venerdì 22 luglio 2022
Nei suoi documenti maggiori papa Francesco ha fatto ripetutamente riferimento ai media digitali: con più ampiezza nell'esortazione apostolica postsinodale Christus vivit. Aspetti specifici del web, come i social network e le fake-news, si trovano tematizzati inoltre, come è naturale, negli annuali messaggi per la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali (questo Papa ne ha già firmati nove). Infine, nelle varie interviste che ha concesso, più di una volta è stato interpellato sulla comunicazione, compresa quella che corre sulla Rete. A questo insieme già corposo di interventi si è appena aggiunto un testo, sia pur breve, dedicato tutto alla comunicazione e per una buona metà a quella digitale: il "Messaggio ai partecipanti al Congresso mondiale di SIGNIS", l'associazione mondiale per la comunicazione che a Seul, dal 15 al 18 agosto prossimi, discuterà appunto di "Pace nel mondo digitale".
Di tale messaggio "Avvenire" ha già pubblicato un'ampia sintesi ( bit.ly/3aYlfAP ). Qui il Papa cita i trascorsi periodi di lockdown cui ci ha costretto la pandemia come prova della funzione positiva che i media digitali possono svolgere a livello sociale, tanto sul piano informativo quanto su quello delle relazioni e persino della vita ecclesiale. Ma conferma anche il suo severo giudizio di «tossicità» su quei siti e quelle reti sociali che incitano all'odio e diffondono notizie false. A fronte di ciò, indica ai media cattolici e a coloro che vi operano un fondamentale compito educativo (sull'uso critico dei media digitali) e inclusivo (rispetto a quanti il digitale ancora lascia ai margini). È una posizione coerente con tutto il suo precedente e corposo magistero in proposito: si può dire che davanti alle moderne tecnologie digitali per la comunicazione Francesco non si è mai mostrato né apocalittico, né integrato.
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