Il cinismo dei media di Russell Crowe
venerdì 6 dicembre 2019
Chi ha in mente il Russell Crowe del Gladiatore dovrà rassegnarsi di fronte all'irriconoscibile attore neozelandese appesantito dai propri chili, ma soprattutto da quelli di un trucco eccezionale per dare corpo e voce a Roger Ailes nella serie The loudest voice (“La voce più forte”, appunto) in onda da mercoledì alle 21,15 su Sky Atlantic. Si dice che Crowe abbia indossato ogni giorno una maschera di quasi tre chili di silicone. Il risultato è notevole ed è l'elemento più evidente della qualità di una fiction che affronta senza sconti fatti di cronaca recenti raccontando la vera storia del fondatore di Fox News travolto dalle accuse per molestie sessuali che nel 2016 posero fine alla sua carriera. Realizzata come un lungo flashback, la serie inizia con la morte del produttore e giornalista, nel 2017, in seguito a «un incidente domestico con trauma cranico», mentre la sua voce fuori campo ammette: «So bene cosa dirà la gente di me, posso indovinare gli aggettivi che useranno: conservatore, paranoico, grasso. E non intendo certo obiettare: sono un conservatore e soprattutto credo nel potere della televisione. Diamo al pubblico ciò che vuole anche se ancora non sa di volerlo». Questa affermazione dà il senso delle prime due parti, che a dispetto del sottotitolo, Sesso e potere, puntano quasi esclusivamente sul secondo elemento inteso soprattutto come potere della televisione e più in generale dei media. «Le persone non vogliono essere informate, vogliono sentirsi informate», dice Ailes nel momento in cui, nel 1996, viene chiamato dal magnate australiano Rupert Murdoch a dar vita a Fox News, che di lì a poco sarebbe diventato il canale di notizie più visto d'America, sia pure indirizzato in modo esplicito all'elettorato conservatore e repubblicano, confermando così la commistione della tv con la politica. E questo, insieme alla descrizione delle ciniche strategie televisive, rende particolarmente interessanti i primi due episodi di The loudest voice, tenendo conto che il secondo prende le mosse da un nervo scoperto del popolo americano: l'attentato alle Torri Gemelle con la discutibile decisione di Ailes di mandare in onda le immagini di chi si lasciò cadere nel vuoto.
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