I sempre verdi “Looney Tunes”
mercoledì 26 gennaio 2022
La musica della sigla è inconfondibile, almeno per le persone di una certa età. Per non parlare dei personaggi: Bugs Bunny, Titti e Silvestro, Duffy Duck, Willy il Coyote e Beep Beep, ovvero i leggendari protagonisti della serie animata americana Looney Tunes, prodotta dalla Warner Bros dal 1930 al 1969 per il cinema, poi riadattata negli anni Settanta per la televisione e ora riproposta tutti i giorni, dal lunedì al venerdì, alle 18,00 in chiaro su Boing (canale 40 del digitale terrestre) in attesa che da lunedì prossimo alle 18,25 partano altri episodi in pay tv, per tutta la settimana, su Cartoon Network (canale 607 di Sky). Una delle cose più interessanti di questi cartoni animati è la simpatia che nasce spontanea per i perdenti, che non sono buoni: tutt'altro. Il caso più tipico è quello di Willy il Coyote e Beep Beep. È dal 1949 che lo sventurato lupo della prateria cerca di catturare il suo acerrimo nemico, un nandù, un uccello incapace di volare (anche nella realtà), ma velocissimo. L'intento, dunque, non è per niente positivo, ma il fatto che Willy il Coyote rimanga sempre vittima delle sue stesse trappole lo rende umanamente accettabile finendo per avere il pieno favore del pubblico. Lo stesso dicasi per Silvestro e Titti. È il gattone che vorrebbe mangiarsi il canarino, ma tutti tifano per Silvestro. Non è un caso che il vincente più famoso tra i Looney Tunes, il coniglio Bugs Bunny, sia apprezzato per l'arguzia degli scherzi, le mascalzonate, ma non certo per la simpatia. In ogni caso, questi cartoons, che appartengono alla storia dell'animazione, hanno poco a che fare con la violenza insita in tanti prodotti più recenti ugualmente destinati a ragazzi e bambini. ILooney Tunes sono un po' come i cazzotti di Bud Spencer: non fanno male a nessuno, tutt'ltro.
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