I «Duetti sulla Passione» di Porpora, sei gradi di «una scala per il Paradiso»
domenica 26 febbraio 2012
Quando la "Passione" diventa spettacolo. Uno spettacolo artistico di intensa spiritualità, dai toni alti, discreti e raccolti, che porta in scena il dramma della morte di Cristo trasfigurato attraverso musiche sublimi che traducono in melodie purissime e raffinate armonie le domande e le inquietudini dell'intera umanità; un vorticoso "quadro d'affetti" in cui riverberano le luci e ombre, i moti di stupore e gli accenti di afflizione, i sentimenti di smarrimento e sofferenza, consolazione e pietà, speranza e angoscia con cui il fedele è chiamato a immedesimarsi con le vicende estreme della parabola terrena del Salvatore.
Il cd Passio (pubblicato da Pan Classics e distribuito da Jupiter) rappresenta un appuntamento imperdibile per chiunque ami il repertorio sacro barocco più ispirato e coinvolgente. Al cuore del progetto si trovano i Duetti latini sulla Passione di nostro Signore Gesù Cristo di Nicola Antonio Porpora (1686-1768), sei pagine di straordinaria bellezza che il compositore napoletano scrisse nel 1754 affinché venissero eseguite «nelli Venerdì di Quaresima nella Cappella di Sua Altezza Serenissima l'Elettore di Sassonia»; secondo le cronache dell'epoca, «musica divina» che innalza «una scala verso il Paradiso», ma che offre anche la ribalta più appropriata per dare risalto alle doti virtuosistiche e al talento di interpreti estremamente raffinati in grado di entrare in sintonia con la particolare "grammatica del dolore" espressa dai testi.
Al suo debutto discografico, l'ottimo ensemble Stile Galante – diretto con sensibilità da Stefano Aresi – fa centro al primo tentativo, in virtù della bravura dei suoi componenti, che meritano di essere citati uno per uno: i soprani Emanuela Galli e Francesca Cassinari, il contralto Marina De Liso, il baritono Fulvio Bettini e la sezione di basso continuo costituita dal violoncellista Ludovico Takeshi Minasi e dall'organista Andrea Friggi.
Quasi come se si trattasse di una sorta di bonus track, in coda ai Duetti trova spazio un adattamento del Miserere di autore anonimo appartenente alla scuola settecentesca napoletana, che chiude il programma ma apre un nuovo mondo sonoro e inedite prospettive di ascolto, per un disco che regala continue sorprese fino all'ultimo istante.
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