Gli appelli digitali di un diacono ci esortano a rimanere umani
mercoledì 5 gennaio 2022
Nella tarda mattinata dell'ultimo giorno dell'anno, sul profilo Facebook di Enrico Tomba è comparso un video che lasciava presagire gli auguri, con un piccolo anticipo, per l'imminente 2022. Visionando i 150 secondi del filmato ( bit.ly/3JAiTol ) si vede invece il suo autore che, con amorevole serietà, perora la causa delle persone sole, in particolare anziane, durante queste festività ancora condizionate dai rischi di contagio da Covid. Dopo aver sottolineato con parole dirette, pronunciate a braccio, il dovere cristiano di reagire, da fratelli, all'indifferenza e di «dire no alla solitudine», indica come segnalare le eventuali situazioni di bisogno morale e spirituale di cui ciascuno fosse a conoscenza. Enrico Tomba è un diacono della Chiesa di Bologna ed è delegato diocesano, insieme alla moglie Claudia, per la pastorale degli anziani. Il suo profilo Facebook rivela un'attività digitale non costante. Ma dei pochi post, la maggior parte sono video in cui egli esercita il suo ministero diaconale, raccomandando e testimoniando la sollecitudine verso le persone di una certa età. Mi ha molto colpito quello del 23 novembre scorso ( bit.ly/3eSskBn ), che dura quasi 4 minuti. Il diacono Enrico, che per lavoro viaggia spesso in auto, lo ha girato quando era appena risalito nell'abitacolo della sua vettura, dopo una sosta. Sente, evidentemente, tanta urgenza di condividere con gli utenti del social network l'incontro che ha vissuto nell'autogrill da scegliere di posticipare, sia pur di poco, la ripartenza. C'era un «nonno», racconta, presso i lavandini della toilette, che armeggiava senza costrutto con l'erogatore del detergente, tra l'andirivieni frettoloso degli altri clienti. È bastato indicargli «con un semplice gesto» come far scendere il sapone per ottenerne in cambio uno sguardo «con gli occhi lucidi», un «grazie senza dirlo». «Fermarsi con una persona», conclude l'autore del video, «non è tempo perso». È un'occasione per «rimanere umani».
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