Gioco finzione-realtà “Il collegio” si ripete
giovedì 28 settembre 2017
Se prendiamo Il collegio come una fiction, il gioco è fatto. Il tutto (a parte le riserve di cui diremo) diventa accettabile, a tratti persino apprezzabile, di buon ritmo (grazie al montaggio) e ogni tanto divertente. Se invece dobbiamo valutarlo per come si annuncia e cioè un reality, allora non sta in piedi. Né tantomeno si può considerare un esperimento sociale. Tuttalpiù uno spaccato interessante sul mondo degli adolescenti di oggi. La maggior parte dei quali viziati e insofferenti alle regole. Certo la componente psicologica ha un ruolo. I pianti al telefono con i genitori sembrano autentici, così come certi approcci affettuosi tra i ragazzi, che hanno dai 13 ai 17 anni e che, per entrare nel Collegio televisivo, sono passati attraverso una selezione. In sostanza i 18 scelti (9 maschi e 9 femmine), pur diversi tra loro, sono tutti in grado di convivere in modo smaliziato con le telecamere che li seguono dappertutto anche in questa seconda edizione in onda il martedì in prima serata su Rai 2. Anche quest'anno i ragazzi sono stati catapultati indietro nel tempo in un severissimo convitto. Nel gioco finzione-realtà dovranno conseguire la licenza media del 1961, un anno significativo per la storia d'Italia con il centenario dell'Unità nazionale e l'imminente riforma della scuola. A fare da voce narrante, riportandoci alle atmosfere dell'epoca con tanto di immagini di repertorio, ritroviamo Giancarlo Magalli, così come in scena ritroviamo i sorveglianti, il preside e i professori della prima stagione, tutti a metà strada tra attore e vero insegnante o educatore. Quanto ai ragazzi, niente smartphone, computer, trucchi e piastre per i capelli. Reclusi per un mese, costretti a rigide regole scolastiche e di comportamento, oltre che di abbigliamento: calzoni corti e cravatta per i maschi, gonne lunghe e trecce per le femmine. E per quanto riguarda almeno la prima puntata di questa seconda stagione, tutto si è svolto in fotocopia della precedente, a partire dal sequestro dei cellulari e dal taglio dei capelli, che sono realmente le due cose a cui gli adolescenti tengono di più. Ma forse qualcosa di nuovo poteva essere provato, tenendo conto che la prima serie risale a gennaio scorso. Non è passato nemmeno un anno. Sarà anche per questo che martedì abbiamo avuto l'impressione di una replica.
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