Fede e sport, incroci online E adesso c'è anche un magazine
domenica 22 novembre 2015
Ci sono almeno tre buoni motivi per visitare “Cross Magazine”, un giornale online (http://crossmagazine.it/) che non ha ancora un mese di vita e che, come rivela la triplice risonanza del titolo, si occupa delle intersezioni (cross = incrociare) tra fede (cross = croce) e sport (cross = traversone, nel calcio e non solo).Il primo motivo è che in effetti sport e fede si incrociano moltissimo, e dunque offrono infinite storie da raccontare. Ci sono i campioni che mettono volentieri la loro popolarità a servizio della loro fede. E il ruolo di parrocchie e oratori (da salvaguardare, di fronte alle secolarizzatissime “scuole-calcio” a pagamento) nel formare allo sport i ragazzi. A me il bivio che più interroga è la forma religiosa-fondamentalista che assumono tanto il tifo (dunque lo sport guardato e parlato) quanto certa pratica sportiva. Con i loro riti e i loro templi: gli stadi, i palazzetti dello sport, le palestre. E che giungono a competere, nei tempi, con la fede e la pratica ecclesiale (domenica mattina: vado a Messa o a correre? o sto in casa a vedere il Gran Premio?).Il secondo motivo è campanilistico: l'inventore di questo nuovo mezzo d'informazione è un giovane collega bolognese (che i lettori di “Avvenire” già conoscono), Lorenzo Galliani, e l'altro giorno - proprio a proposito dell'oratorio - ha intervistato il nuovo allenatore del Bologna, Donadoni, che per il solo fatto di aver vinto le prime due partite è immediatamente schizzato ai vertici della mia stima (il giornalismo sportivo è di parte e si posiziona sui risultati; invece gli altri giornalismi...).Il terzo motivo è che la cultura popolare che lo sport veicola può venire molto utile per parlare di fede facendosi capire. Lo sa bene papa Francesco, che non fa mistero di seguire alcuni sport con una certa passione e di aver provato a praticarne, imparando dai propri insuccessi. Lo sa Galliani, che intanto gioca bene con le parole (InFormazione e ConVocazioni sono due sezioni del sito). Così gli auguro, sportivamente, “Vinca il migliore”: anche perché finora non ha concorrenti.
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