Elogio della biblioteca, dove ogni pagina va in cerca del suo lettore
venerdì 21 novembre 2014
​Il monumentale volume La biblioteca di James W. P. Campbell e del fotografo Will Pryce è stato ora pubblicato da Einaudi (traduzione di Luigi Giacone e Chiara Veltri, pagine 320, euro 75). Si tratta di una “storia mondiale” degli edifici nei quali il genere umano ha raccolto, protetto, collezionato e catalogato le sue scritture, dalle tavolette di argilla in caratteri cuneiformi, ai papiri, alle pergamene, fino alla carta stampata dei libri moderni. La biblioteca è un luogo di devozione alla memoria, un tempio al sapere conservato nella parola scritta: libri sacri, raccolte di leggi e di aforismi, documenti pubblici, poemi epici, cronache e storie, opere filosofiche e scientifiche, esemplari di ogni genere letterario, fino alle riviste e ai giornali. Chi ama i libri e la lettura non potrà che amare questo libro, incantandosi a osservare e contemplare le moltissime, splendide foto delle più famose biblioteche del mondo. Questo stesso libro è di per sé un mondo incantato: ci fa sognare l’atto di leggere nei molti splendidi ambienti concepiti e realizzati storicamente intorno al libro. Tuttavia, a concludere quest’opera affascinante le parole che leggiamo ci ricordano la transitorietà di ogni impresa umana e il fatto che anche i libri, per quanto fondamentali e amati, sono solo uno strumento per migliorare la nostra vita mentale e sociale: «Le biblioteche possono riportarci alla nostra infanzia o trasportarci in mondi immaginari […] l’umanità ha creato una straordinaria varietà di spazi in cui leggere, pensare, sognare e celebrare il sapere. Fino a quando essa continuerà a dare valore a questa attività, non smetterà di costruire luoghi per ospitarle. Solo il tempo saprà dirci se al loro interno ci saranno ancora libri o se si chiameranno ancora biblioteche». Quasi tutti noi che siamo vissuti fra i libri, a un certo punto della vita abbiamo avuto l’impressione che leggerne troppi ci ha impedito di leggerne o rileggerne alcuni di cui avevamo più bisogno. L’anima delle biblioteche sono i lettori con l’intensità delle loro passioni. Il singolo lettore di fronte al singolo libro: è lì che avviene l’essenziale. Le biblioteche più belle sono state costruite per questo.
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