“Dottori in corsia”, la forza della tivù
martedì 19 novembre 2019
La storia di Alex continua a commuovere. Diciamo la verità: riascoltarla sabato scorso raccontata dai suoi genitori nello speciale di Dottori in corsia in prima serata su Rai 3 ci ha emozionato ancora una volta. Alex è il bambino affetto da una malattia genetica rara, arrivato dall'Inghilterra all'Ospedale pediatrico “Bambino Gesù” di Roma nell'inverno del 2018 accompagnato da un'incredibile catena di solidarietà sviluppatasi in tutto il mondo a seguito di un appello lanciato sui social dal giovane padre per cercare un donatore di midollo compatibile. Alla fine, grazie agli interventi e all'assistenza del personale del “Bambino Gesù”, il piccolo figlio di genitori italiani è potuto tornare nella “sua” Londra. La docu-serie di Simona Ercolani, prodotta da Stand by me in collaborazione con Rai Fiction e la regia di Michele Imperio, racconta appunto storie di eccellenza medica attraverso la testimonianza dei protagonisti (i medici e le famiglie) ricostruendo le varie fasi cliniche dalla diagnosi alle operazioni, alle cure e alla dimissione. Il racconto e le interviste sono affidate a Federica Sciarelli, una volta tanto fuori da Chi l'ha visto? in cui è “relegata” da quindici anni occupandosi troppo spesso del “male di vivere”. Qui, finalmente, l'abbiamo vista con piacere alle prese con il “bene di vivere”. Ne ha sicuramente beneficiato pure lei, anche perché Dottori in corsia, al di là del titolo da medical drama, è proprio un inno alla vita, che merita di essere seguito attraverso le prossime puntate che, a differenza della prima, andranno in onda la domenica, dal 24 novembre, in seconda serata. Così come sarà interessante seguire gli altri appuntamenti collegati ai 150 anni del benemerito Ospedale pediatrico romano a partire dall'evento musicale di domani alle 21,25 su Rai 1, Una serata di stelle per il Bambino Gesù, dall'Aula Paolo VI in Vaticano. In certi casi la televisione fornisce occasioni importanti che rendono ancora più evidenti quelle mancate. Lo si è capito bene sabato nel vedere Dottori in corsia su Rai 3 e in contemporanea Una storia da cantare su Rai 1. Una serata dedicata a Fabrizio De André era una bella occasione. Chi l'ha vista si sarà accorto di quanto sia stata mancata.
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