Quando tutto è spettacolo, anche se non è detto che sia un bello spettacolo. Verrebbe da pensare questo nel vedere gli episodi de La dottoressa Smile il martedì in seconda serata su Real Time. Gli esperti dicono che siamo di fronte al primo smile makeover della televisione italiana, ovvero del primo programma che si occupa di rifacimento del sorriso. In poco parole, riprendendo il concetto iniziale, sarebbe il primo tentativo di fare spettacolo con una dentista e una serie di sdentati. Non a caso prima della sigla una voce fuori campo e una scritta avvertono che alcune immagini potrebbero urtare la sensibilità. In effetti di certi primi piani di bocche malconce o di denti estratti con le pinze si farebbe volentieri a meno. Fatto sta che persone con gravi problemi odontoiatrici e situazioni compromesse si affidano alla dentista napoletana Annapaola Manfredonia per ritrovare il sorriso, ma soprattutto l’accettazione di se stessi. I pazienti appositamente selezionati, 18 su 400 che si sono offerti (del resto rifarsi fare i denti a spese della tv era una bella occasione), hanno quasi tutti storie di vita difficile alle spalle: da chi non si poteva permettere economicamente il dentista, alla madre di quattro figli che non ha avuto il tempo di pensare a se stessa. I drammi personali e i pianti vanno di pari passo con la ristrutturazione della bocca. Ma la «dottoressa Smile» ha anche una vita privata per cui la vediamo in giro per Napoli a fare spese o nella sua villa affacciata sul golfo con vista Vesuvio. Tutti elementi indispensabili per costruire un cosiddetto factual, ovvero un programma che segue le vicende di persone comuni nella loro quotidianità, che poi, una volta approdate in tv, non sono più tali, diventano parte di una rappresentazione, di uno spettacolo, appunto.
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