Donne rifugiate in Tanzania: l'auto-aiuto per ripartire
martedì 8 ottobre 2013
Un Sos particolare arriva ad Avvenire da una poverissima terra di confine. Don Federico Kyalumba racconta la storia di una trentina di ragazze madri congolesi, radunate nella comunità Betania, che da profughe in Tanzania, nei campi di raccolta di Kigoma, reiette dalla società, stanno cercando di ricostruirsi una vita. «Hanno iniziato a coltivare una risaia, che dà un poco di reddito – scrive don Federico – ma purtroppo la miseria è tanta e in agguato c'è sempre la prostituzione e lo sfruttamento, anche per le bambine più piccole». Le donne depositano una esigua parte delle loro entrate in una sorta di cassa comune a cui attingere per affrontare spese per curarsi o per acquistare indumenti indispensabili. Questo fondo di auto-aiuto – likelimba in lingua locale – è diventato anche un volano di sviluppo perché da lì altre donne in difficoltà ricevono piccoli prestiti per aprire una bancarella di alimentari o di vestiti. «Questo sistema di micro-crediti – scrive don Federico – è una risposta modesta alle difficoltà che hanno le donne di accedere al prestito bancario per mancanza di garanzie reali». È necessario dunque consolidare il fondo per dare speranza a un numero maggiore di donne. Chi vuole aiutare anche con un piccolo contributo, può versare sul ccp 15596208 intestato ad Avvenire, "La voce di chi non ha voce", P.zza Carbonari 3, Milano. Gli assegni devono essere intestati ad Avvenire, "La voce di chi non ha voce". Si può anche effettuare un bonifico a favore di Avvenire, "La voce di chi non ha voce", conto n. 12201 Banca Popolare di Milano, ag. 26, cod. IBAN IT65P0558401626000000012201
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