Docenti di religione, pensione bis
giovedì 7 dicembre 2006
Milioni di lavoratori dipendenti sperimenteranno da gennaio le nuove regole delle pensioni integrative, mentre i lavoratori del pubblico impiego resteranno ancora al palo, in attesa di una separata regolamentazione ancora tutta da definire. Con una lodevole eccezione: gli operatori del settore scolastico che, attraverso Espero, l'unico fondo integrativo autorizzato nella pubblica amministrazione, stanno anticipando i vantaggi della pensione complementare. Il personale della scuola che si è iscritto nel corso del 2006 ha ricevuto un bonus di ingresso, a totale carico dello Stato. La concessione del bonus terminerà con le adesioni che saranno presentate entro il prossimo 30 dicembre. Si tratta di un contributo aggiuntivo dello 0,50% della retribuzione, garantito per dodici mesi. Questo bonus va ad aggiungersi alla quota ordinaria dell'1% stanziata dalla amministrazione scolastica a favore di tutti gli iscritti. A partire dal prossimo gennaio, le nuove iscrizioni ad Espero potranno beneficiare solo della quota ordinaria dell'1%, stabilita dagli accordi vigenti. Espero ha aperto le sue porte anche agli insegnanti di religione, sia sacerdoti sia laici (informazioni al call center n. 848800270, oppure su www.fondoespero.it). Rispetto alla pensione integrativa, i docenti di religione assunti per la prima volta a partire dal 2001 in poi, si trovano in una condizione lineare, poiché rientrano pienamente nel regime ordinario del trattamento di fine rapporto. Possono quindi aderire ad Espero, pagando il contributo integrativo a loro carico, identico a quello di un lavoratore a tempo determinato in regime di tfr. Più complessa invece la situazione degli insegnanti di religione assunti entro l'anno 2000, con un contratto di lavoro rinnovato annualmente. Questi docenti conservano il regime del trattamento di fine servizio, tipico del pubblico impiego, anche se il loro contratto è a tempo determinato. Se vogliono aderire ad Espero, devono prima optare per il trattamento di fine rapporto, con la conseguente trasformazione del trattamento di fine servizio già maturato in una quota di tfr. Gli interessati devono pertanto effettuare questa opzione in via formale. L'eventuale immissione nel ruolo riservato dei docenti di religione assoggetta tutti gli insegnanti così inquadrati alle comuni regole applicate agli altri docenti a tempo indeterminato. L'adesione al Fondo pensione comporta l'ulteriore vantaggio di un beneficio fiscale, da utilizzare sul modello 730 oppure su Unico. Si può dedurre dal reddito complessivo la contribuzione versata al Fondo complementare, con il limite del 12% del reddito e comunque non oltre 5.164,57 euro. Espero è particolarmente conveniente per gli insegnanti con pochi anni di servizio. Per i docenti «anziani» resta invece più vantaggioso il vecchio trattamento di fine servizio, che contempla anche la facoltà di riscattare periodi o servizi come utili al tfr.
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