giovedì 18 novembre 2021

Quest'anno, per fortuna, il riscaldamento condominiale è stato acceso prima del solito. Eh già, perché se un tempo, come ho già raccontato, il mio problema era l'estate, e il caldo che non ho mai sopportato, ora è il freddo. Anche questo è un grazioso regalo, l'ennesimo, che mi ha fatto la Sla, che ha mandato in tilt il mio sistema di termoregolazione. Aggiungete a questo la pressione bassa (sono arrivato ad avere 40 di minima e 60 di massima, con 36 battiti al minuto, ora per fortuna va meglio), e potrete immaginare come sto. Insomma muoio di freddo, sempre. Le mie braccia e le mani sono dei blocchi di ghiaccio. Lo stesso i piedi. La scorsa estate sono riuscito a tenere le braccia scoperte soltanto per una ventina di giorni, a luglio (e comunque spesso mi svegliavo con i brividi). La mia temperatura corporea è frequentemente ben al di sotto dei 35 gradi, quando va bene non supero i 35.7, i 36 poi sono un miraggio. Mai raggiunti ormai da tanti mesi. Anzi, anni.

Una volta, prima della Sla, dicevo sempre che "dal freddo ti puoi difendere, dal caldo no". Era quasi il mio motto. Al mare preferivo la montagna. Andavo tranquillamente in moto anche quando le temperature erano sotto lo zero (naturalmente ben coperto), e mi è capitato almeno un paio di volte nella mia vita di trovarmi in posti dove il termometro segnava -40, e stavo benissimo. Perché, appunto, dal freddo ti puoi difendere, dal caldo no. Ma perché non ti copri di più?, direte voi, mettiti più coperte. Domanda logica, e suggerimento ovvio, ma il punto è che non sopporto il peso delle coperte, e intendo proprio il peso fisico. Già prima di aggravarmi, quasi all'inizio della malattia, dormivo sopra le coperte proprio perché quel peso non lo sopportavo. Oggi addirittura mi opprime, mi fa sentire schiacciato, mi toglie il fiato, cosa che per uno che sta, come me, attaccato a un respiratore ventiquattro ore al giorno non è una gran bella sensazione. Ho provato con i piumini, ma anche quelli sono troppo pesanti per il mio fisico.


L'unica protezione possibile sono le coperte di pile, leggere e calde. Ne uso due, una sull'altra, qualche volta tre, ma già tre cominciano a diventare per me troppe. E poi uso delle specie di manicotti, sempre del medesimo tessuto, per tenermi calde le braccia, che comunque restano sempre gelate. Insomma, un disastro. Ora col riscaldamento acceso va un po' meglio, e per fortuna casa mia è vecchia, con pareti molto spesse, che mantengono il calore. Ma già penso, con tanta preoccupazione, a quando lo spegneranno.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: