Da Allegri e Palestrina a Bartolucci La polifonia romana canta la Pasqua
domenica 4 aprile 2010
Il disco intitolato Pascha nostrum, Christus est si inserisce nell'alveo dell'attività di proposta culturale e spirituale promossa da Elledici; la casa editrice salesiana è infatti da sempre radicalmente implicata in progetti di carattere formativo volti alla crescita di una partecipazione diretta e consapevole alle funzioni liturgiche da parte delle comunità di fedeli.
Promosso dall'Ufficio Pastorale Universitaria del Vicariato di Roma, il cd propone brani della tradizione quaresimale e del tempo pasquale eseguiti dal Coro Interuniversitario di Roma, istituzione che ha come finalità la tutela, la ricerca e la fruizione soprattutto del repertorio classico della polifonia del XVI secolo attraverso il patrimonio della grande "Scuola Romana" tardo-rinascimentale. Insieme con l'ormai leggendario Miserere di Gregorio Allegri (pietra angolare dell'apparato musicale intonato presso la Cappella Sistina nei giorni del Triduo pasquale), la parte del leone spetta ovviamente alle opere del sommo Giovanni Pierluigi da Palestrina, del quale ascoltiamo i brani "a cappella" (solo voci, senza strumenti) Exaltabo te, Super flumina Babylonis, Popule meus, quid feci tibi?, Sicut cervus e il Credo dalla Missa Papae Marcelli. Al fianco di questi capolavori cinquecenteschi troviamo anche alcuni estratti "a tema" dal repertorio gregoriano e tre composizioni (Domine, tu mihi lavas pedes?, Ubi caritas et amor e Crux fidelis) firmate da monsignor Domenico Bartolucci, successore di Lorenzo Perosi nella carica di Direttore della Cappella Musicale Pontificia Sistina.
Registrato il 4 aprile 2009 durante un concerto tenuto presso la Basilica di Santa Maria in Ara Coeli in Roma, l'album presenta tutte le caratteristiche dell'esibizione dal vivo "in presa diretta", in cui il Coro Interuniversitario diretto dal maestro Massimo Palombella, al di là qualche lievissima imperfezione qua e là, dimostra tutta la solidità della sua preparazione e l'importanza della sua proposta fondante: riabituarci al valore offerto dall'ascolto di un canto che sta al cuore delle nostre radici cristiane e a un messaggio di autentica bellezza che esprime profondamente l'esperienza della fede, aumentando il clima di gioia che accompagna la celebrazione pasquale del Risorto.
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