domenica 10 febbraio 2013
Novembre 2001, Plasy, Repubblica Ceca - Alla frontiera di Waidhaus, chi dalla Germania entra in Boemia trova due enormi cartelli pubblicitari: Coca Cola, e Mc Donald. Attorno, il nulla. In quest'angolo di Est, sotto la neve le strade sono piene di buche, le case rare e dimesse, e pare di entrare in un altro mondo.A Plasy ci sono i resti di un'abbazia cistercense. Bussiamo a un portone decrepito. Dopo molta insistenza ci apre una vecchia, che con malgarbo, a gesti, fa intendere che non c'è nulla da vedere. Andandocene incrociamo un uomo che in inglese ci domanda da dove veniamo. Italia? Cattolici? Lo sconosciuto sorride, incredulo. È il parroco del paese. Con una grande chiave arrugginita ci apre il portone della abbazia abbandonata. Dentro, nella chiesa, file di panche affastellate, quadri e crocefissi alla rinfusa, nella polvere, come nella bottega di un rigattiere.Il prete racconta che qui tutto è stato dimenticato. Un giorno, dice, ha visto un uomo che piantava una croce per strada, dove gli era morto un figlio. «Gli ho chiesto: sei cristiano allora? E quello, stupito: no, metto una croce perché mi pare che si usi così».Nella città deserta, bianca di neve, quella cappella con i crocefissi tra le ragnatele. Un senso profondo di abbandono. Di Dio - ma, insieme, dell'uomo.
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